E' accaduto a Twin Peaks

14/10/2009


“E’ accaduto a Twin Peaks…”
E’ così che iniziavano gli episodi del serial che nel 1990 si affermò come capolavoro televisivo e che ha aperto la strada alla saga dei telefilm del soprannaturale.
In realtà Twin Peaks, è il risultato della fusione di generi diversi che vanno dalla commedia al thriller, dall’horror al sentimentale, dal drammatico al fantascientifico, ma è soprattutto un’idea originale per il piccolo schermo, nata da Mark Frost e David Lynch.
I due autori e registi si occuparono della realizzazione e della produzione, realizzando un serial dalla narrativa complessa e dalla regia visionaria che voleva rompere i tabù di quel modello “rassicurante” che faceva parte di ogni serie televisiva.
Twin Peaks è una piccola cittadina trai boschi, a nord-est degli Stati Uniti, vicino al confine con il Canada. Un posto tranquillo, almeno all’apparenza, fino al ritrovamento del corpo di Laura Palmer, una giovane e bella studentessa, avvolto in un telo di plastica. L’FBI manda ad indagare sul caso l’agente speciale Dale Cooper, che instaura subito un rapporto di fiducia con le autorità locali, rappresentate dallo sceriffo Truman e i suoi agenti Hawk e Andy. Le indagini per l’omicidio portano alla scoperta degli aspetti più inquietanti di Laura, della sua doppia vita, dei suoi segreti e dei segreti di tutta la cittadina. Cooper riesce a scoprire chi ha ucciso Laura non tanto dagli indizi pratici, quanto piuttosto dagli aiuti degli spiriti che gli appaiono e in modo particolare dal sogno in cui la stessa Laura gli rivela il nome del suo assassino.
Ispirandosi al modello di Holmes, Lynch e Frost, riescono ad integrare la figura del detective più classica con una più innovativa forma o per meglio dire “evoluta” maniera di porsi, adattata al contesto della società. Il classico investigatore che non si fa coinvolgere dagli aspetti inspiegabili è sostituito da un personaggio che oltre ad avere delle capacità nel trovare prove e indizi, ha un intuito fuori dal comune, molto vicino alla chiaroveggenza. Questa è la novità aggiunta da Lynch e Frost: l’unione della ragione con il soprannaturale e un’alta dose di ironia dell’agente Cooper non come parodia di Holmes, ma come integrazione del modello classico con tratti della società contemporanea. Egli è consapevole dell’inadeguatezza della ragione come unico metodo per le indagini, che utilizza comunque per decodificare i messaggi paranormali.
In Twin Peaks il soprannaturale è sperimentato sia con i demoni malvagi che con le apparizioni che aiutano Cooper, anche se alla fine della serie i due aspetti del soprannaturale si fondono con l’agente che finisce per essere posseduto da Bob, il demone malvagio appunto.
L’originalità di Twin Peaks sta – come già detto - nell’aver saputo mettere insieme i maggiori generi di fiction televisiva degli anni ’80, come il poliziesco, la soap opera e la sitcom: ci sono infatti i cosiddetti cattivi, gli intrecci amorosi, i conflitti familiari. E ci sono anche rivisitazioni di diversi generi cinematografici, come il western con il bordello stile saloon, il noir con la presenza di alcune donne con aria da femme fatale e a tutto questo si aggiunge un forte umorismo determinato da personaggi estremamente ironici.
Twin Peaks è stato il primo telefilm in grado di trattare temi forti come la violenza di un padre verso la figlia, come la droga, come locali dove ragazze liceali si prostituiscono. Parla di un mondo non più perfetto (come era stato rappresentato fino a poco prima), ma di un mondo dove l’apparenza non è la realtà, dove una calma e tranquilla cittadina diventa il luogo che fa da sfondo ad omicidi e a legami vietati. Se Laura Palmer non è rappresentata come tutte le ragazze dei telefilm più classici è proprio per far capire che ci sono anche altre ragazze, di cui prima però la storia non veniva raccontata.
Lynch e Frost con Twin Peaks sono riusciti a creare un prodotto che è sicuramente tra le migliori serie televisive realizzate, sia a livello narrativo che a livello registico.

Silvia Preziosi