In un mondo migliore

10/12/2010

di Susanne Bier
con: William Jonk Nielsen, Markus Rygaard, Mikael Persbrandt, Trine Dyrholm, Ulrich Thomsen

In un mondo migliore non si è costretti ad abbassare la testa e a subire i soprusi dei più prepotenti. Ma nel mondo che troppo presto si rivela a Christian e a Elias i genitori si separano e vanno lontani, o muoiono lasciandoti carico di rancore con chi è rimasto. E’ un mondo in cui si diventa adulti troppo presto, imparando a rispondere alla violenza con violenza. A Christian e a Elias non resta che aggrapparsi con forza alla loro amicizia di dodicenni, salire su un tetto e guardare le cose da una differente prospettiva, sentirsi a loro volta cattivi. Il primo insegna la ribellione all’amico goffo e mite, a reagire con rabbia al dolore e a ciò che in un mondo migliore non dovrebbe accadere.
Così Susanne Bier confeziona un film secco e cupo, che però non ha il coraggio di esserlo fino in fondo, regalando un finale consolatorio troppo in contrasto col clima che fin dalle prime sequenze si respira. Passando dall’ospedale nel cuore dell’Africa, dove lavora il padre di Elias, alla fredda Danimarca che circonda l’infanzia spezzata dei due amici, mostra come la violenza cambia lingua e voce, ma parla ovunque.
Susanne Bier sa come raccontare l’elaborazione di un lutto (vedi “Things we lost in the Fire”, distribuito in Italia con l’orrido titolo “Noi due sconosciuti”) e qui ancora narra senza retorica alcuna le lacerazioni della vita. Il film può essere annoverato anche tra quelli che raccontano il passaggio della linea d’ombra, ma è un’ombra che si allarga cupa su chi vuole opporsi al diritto del più forte. Gelido e amaro.

Voto: 7

Gabriella Aguzzi