Tempo di magia sugli schermi. Mentre la saga di Harry Potter volge al termine e avvince con le sue atmosfere dark e un dilagante senso d’angoscia, si torna per la terza volta nel Regno di Narnia con un’avventura destinata ad un pubblico decisamente più giovane. I quattro ragazzi Pevencie sono rimasti in due, essendo i primi ormai troppo adulti per fare ritorno a Narnia. E questa volta Edmund, ormai eroico combattente tormentato solo a momenti dalla visione tentatrice della Strega Bianca, e la piccola Lucy, anche lei ora non più del tutto bambina e invidiosa della bellezza della sorella, sono accompagnati nel loro viaggio dal riluttante e schizzinoso cugino Eustace (a lui e alle sue pagine di diario sono affidate le annotazioni ironiche del film) che nel momento del pericolo è però pronto a trasformarsi anche lui in eroe, dopo la metamorfosi in drago che gli svela la parte migliore e più coraggiosa di sé.
Il passaggio dal mondo reale a quello di Narnia stavolta avviene non attraverso l’armadio e neppure dalla metropolitana londinese, ma a trasportarli nel fantastico universo parallelo è un quadro a sfondo marittimo, e tutta per mare è questa terza avventura, ormai lontana dal gelido paesaggio innevato della prima. Ritroviamo il bel Caspian, il topino guerriero Ripicì e Aslan che ancora si riserva l’entrata in scena finale. Nella ricerca dei Sette Signori Perduti di Narnia e delle loro Sette Spade, prima di raggiungere i confini del mondo dove le paure prendono forma, il viaggio li porta ad incontrare un buffo popolo di nani, un’isola la cui acqua trasforma gli oggetti in oro e in cadavere chi la tocca, il libro degli incantesimi e la Stella che indica loro la via. Ma poiché di magia molto si parla ma poco la si avverte, tutto lo stupore è affidato agli effetti speciali, enfatizzati dal 3D per agitare in modo più impressionante le onde del mare.
Voto: 6
Gabriella Aguzzi