
E’ un gelido inverno per la diciassettenne Ree Dolly quello in cui, per non ritrovarsi tra i boschi senza una casa dopo che il padre l’ha impegnata per pagare la cauzione ed è scomparso senza lasciare traccia, decide con fermezza di andare a fondo della verità. E il gelo di questo inverno arriva fino nelle ossa mentre seguiamo il suo viaggio circondato da ostili silenzi, rabbia e violenza, omertà e raccapriccianti segreti, in un ambiente crudo e primitivo, sempre più nero e allucinante come la spirale in un incubo. Winter’s Bone, candidato a 4 Oscar, Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival 2010, Miglior Film al 28° Torino Film Festival, serra la gola con i suoi colori lividi che avvolgono i relitti di questo mondo rurale che assume le sembianze di un horror, tra piccoli criminali fieri di essere tali e stretti attorno ai loro orrendi segreti, e colpisce dritto allo stomaco emergendo dalle sue nebbie malsane e dalle sue acque torbide. La giovanissima Jennifer Lawrence dona volontà rabbiosa e doloroso coraggio a Ree e al suo viaggio nell’orrore, dove la miseria è tangibile e si lotta per sopravvivere. La potente regia di Debra Granik, che adatta per lo schermo il romanzo di Daniel Woodrell, si affida alla forza dei volti e delle immagini per tradurne la squallida angoscia, con poche parole e mai di troppo, dando concretezza alla freddezza dell’inverno del titolo, che è la freddezza che agghiaccia queste vite, e con un realismo secco e quasi documentaristico evoca un mondo di spettri.
Voto: 7,5
Gabriella Aguzzi