Lo stravagante mondo di Greenberg

06/04/2011

di Noah Baumach
con: Ben Stiller, Greta Gerwing, Rhys Ifans e Jennifer Jason Leigh

Il regista Bauchman, candidato all’Oscar per Il calamaro e la balena, si affianca a Jennifer Jason Leigh nella stesura del soggetto di questo gioiellino filmico girato a basso costo e in sole sette settimane  che racconta lo stravagante mondo di Roger Greenberg  (Ben Stiller) e della sua rinascita durante la permanenza di sette settimane ( fatalità o periodo profetico?) nella casa del fratello Philip a Los Angeles.
Roger, appena uscito da un esaurimento nervoso e votato alla dottrina del dolce ma non proficuo “far niente”, fatta eccezione per saltuari lavoretti come falegname per mantenersi, conosce Florence  (Greta Gerwing),  giovane ed amabile assistente del fratello,  che rappresenterà un porto sicuro per il suo ritorno alla città natale e, con essa, alla sua precedente e mai realizzata esistenza.
Roger si ritrova per le strade della città della sua giovinezza e dei suoi  sogni mai realizzati, rifiutando completamente il  presente e  la nuova  amicizia con Florence per recupare il passato che esiste solo per lui ma che, per i suoi compagni di un tempo, non è altro che un dolce ma archiviato ricordo.
Mentre l’amico Ivan ( Rhys Ifans) e l’ex fiamma adolescenziale Beth  ( Jennifer Jason Leigh) sono andati avanti, Roger  ha mantenuto gli stessi schemi mentali del passato nel vano tentativo di iniziare nuovamente qualcosa che è andato storto nell’eterno ieri e parlando di tutto fuorché “ di quello che ci farebbe bene” come gli ricorda l’amico Ivan.
Lo stravagante mondo di Greenberg è un film sui desideri infranti, è la storia di persone che devono iniziare a fare i conti con la propria realtà che è  anni luce da come loro la sognavano;  é una storia d’amore,  è una storia di rinascita fatta con lo stile dei film di nicchia e  che alterna momenti di dialogo a  momenti di silenzio, dove la macchina da presa indugia a lungo sul volto dei protagonisti e tenta di indagare e mostrare ciò che mille parole non potrebbero mai trasmettere.
Il nuovo film di Bauchman  si sofferma sulla gente vera attraverso dei luoghi veri grazie ad una Los Angeles  a misura d’uomo, filmata nei suoi angoli più remoti e sconosciuti ai turisti e  frequentata da persone normali che si tengono lontane dai set cinematografici e dai party a Beverly Hills.
Molto interessante è il finale che contiene una dichiarazione  d’amore tutta particolare, che lascia sospesa la storia ma che porta a termine la crescita individuale di Roger che capisce che  importante è  l’essere  nel presente e a godere di  quell’ hic et hunc tanto predicato.

Voto: 7,5

Roberta Costantini