
Remake dell’omonimo film del ’72 che aveva come protagonista Charles Bronson “Professione assassino” (“The Mechanic”) mostra un killer perfetto, il migliore sul campo, alle prese con un allievo , suo unico contatto umano al quale trasmettere gli insegnamenti di una vita, che al tempo stesso costituisce una minaccia. Le cose infatti sono più complesse di quanto appaiono: Arthur, il killer, ha infatti ucciso per incarico il suo stesso mentore e amico, e l’allievo che gli si è presentato è il figlio dell’uomo ucciso, in cerca di vendetta. Durante la caccia Arthur scopre l’inganno in cui è stato trascinato e si rivolta contro i propri padroni, in una doppia spirale vendicativa.
Nonostante gli intriganti presupposti (il rapporto mentore/discepolo che si trasforma in una ricerca del colpevole, quando il colpevole è lo stesso maestro) il film si presenta sotto le vesti di un movimentato action thriller ma niente di più. Tutte le ambiguità sulla ritorsione del “samurai” verso i propri padroni, gli insegnamenti all’allievo che ti dovrà colpire secondo le tue stesse istruzioni, la ribellione e l'indisciplina della recluta e la solitudine del killer, restano di sfondo per confezionare un onesto ed impeccabile prodotto che avvince, ma non emoziona.
Voto: 6
Gabriella Aguzzi