Anonymous

17/11/2011

di Roland Emmerich
con: Rhys Ifans, Vanessa Redgrave, Joely Richardson, David Thewlis, Xavier Samuel, Sebastian Armesto, Rafe Spall, Edward Hogg, Jamie Campbell Bower, Derek Jacobi

Edward De Vere, 17 ° Conte di Oxford, drammaturgo, poeta e protettore delle Arti, è stato additato come il candidato numero uno nella disputa sull’attribuzione delle Opere di Shakespeare. Una corrente di pensiero con molti autorevoli sostenitori avanza infatti molti dubbi sul fatto che i capolavori da sempre attribuiti a Shakespeare fossero realmente stati scritti dal “Bardo” di Stratford. Da questo spunto e da questa controversia ancora in atto nasce il film di Roland Emmerich “Anonymous” che abbraccia la teoria anti stretfordiana e vede nel Conte di Oxford un genio nell’ombra, sofferente per non poter dar voce alle proprie opere così come soffocato e sofferto è il suo amore per la Regina Elisabetta. E, con un’impennata drammatica di puro stampo shakespeariano, crea sempre più vertiginosamente un’oscura trama di intrighi di Corte, macchinazioni politiche, cupe gelosie, amori contrastati, incesti, malvagi che muovono i fili di una lotta di potere matricida e violenta.
Così William Cecil, Consigliere della Regina, diviene un artefice di cupe manovre, potente suocero di Edward De Vere il cui genio artistico ostacola e combatte, grottescamente dipinto nel personaggio di Polonio, mentre suo figlio Robert Cecil assume le sembianze di Riccardo III. E Ben Jonson appare come uno scrittore oscuro combattuto tra l’ammirazione e la cieca gelosia per un genio che non potrà mai uguagliare. Le opere di Shakespeare (o, per meglio dire, di De Vere) divengono uno strumento politico che muove la lotta attorno al trono di sangue e De Vere le consegna al mondo tramite un attore che se ne arroga il merito. La figura del Conte di Oxford, che in gioventù ha le sembianze affascinanti di Jamie Campbell Bower e nella maturità il viso sofferto di Rhys Ifans, svetta su tutto e tutti, rifugiato nella bellezza di un’arte immortale, dignitosamente elegante nell’accettare il fardello di un amore respinto e di una vita negata.
Gli appassionati di Shakespeare apprezzeranno certamente il gioco di citazioni e rimandi che costella il film, che, alla maniera dell’Enrico V di Laurence Olivier, inizia con uno scioglimento di “teatro nel teatro”: da un palcoscenico dei nostri giorni il prologo di un attore fa appello alla paternità delle opere di Shakespeare e da lì la scena si riempie di clangore e di voci, di eserciti e passioni, di suono e di rabbia. E in un gioco di flash back e incastri racconta una vicenda appassionante e incredibile, fatta per il nostro stupore di spettatori. Che possiamo mettere da parte la rabbia di vedere il personaggio di Shakespeare trattato alla stregua di un guitto quasi analfabeta e ricattatore in cerca di gloria, concedendoci al gioco di un’abbagliante invenzione che crea una tragedia shakespeariana con gli stessi personaggi del suo tempo come protagonisti.
Un cast meravigliosamente inglese riempie la scena. Vanessa Redgrave è la Regina, David Thewlis, il Consigliere Cecil. Luci, scene e costumi in perfetto stile, per raccontare al mondo questi tristi casi.

Voto: 7

Gabriella Aguzzi