
Una vita semplice quella di Ah Tao (Deannie Yip) che da quasi sessant'anni cucina, fa la spesa, custodisce la famiglia Leung e ne cresce i figli.
Il suo compito sembra essere quello di una predestinata: questa donna doveva occuparsi amorevolmente delle vite degli altri.
Ora i membri della famiglia Leung sono sparsi in giro per il mondo e con lei a Hong Kong è rimasto Roger, quarantenne e scapolo che lavora come produttore cinematografico.
Seguiamo la sobria, modesta ma tenace Ah Tao quando fa la spesa e sceglie solo il pesce migliore per Roger (Andy Lau) e solo le verdure più fresche. Sorridente e silenziosa gli fa trovare dei manicaretti sul tavolo, attenta alla dieta che lui deve seguire per motivi di salute. Sempre paziente e impeccabile, Ah Tao è l'unica presenza sicura nella vita di questo uomo solo e in carriera. Il suo appartamento signorile ma non lussuoso è presidiato dalla tata e dal gatto.
Ah Tao però viene colpita da un attacco cardiaco e tutto cambia. Roger adesso è veramente solo. Dopo essersi almeno in parte ripresa, l'anziana decide di andare in una casa di riposo e comunica a Roger che ormai è tempo per lei di andare in pensione. Lui però non la abbandona al suo destino di "vuoto a perdere". Si occupa di trovarle un posto dignitoso e la segue nella riabilitazione, va a trovarla e si accorge col passare del tempo che Ah Tao è stata più di una madre e che senza di lei la vita non sarebbe più la stessa.
Tratto da una storia vera, questo film delicato e impietoso al tempo stesso ci mette davanti a quelle che sono riflessioni comuni e drammatiche a proposito della vecchiaia in un mondo che ci vuole sempre più "performanti". Ecco dunque che anche l'Oriente, con il suo profondo culto per la saggezza e il grande rispetto per l'anziano, si trova oggi a dover fare i conti con una società che impone la velocità per stare al passo con il progresso e il business. Nelle popolose e dinamiche megalopoli come Hong Kong non c'è tempo, non c'è possibilità per una famiglia di occuparsi di un anziano e allora assistiamo alla nascita di un nuovo e fruttuoso business, quello delle case di riposo. Formicai all'interno del più grande formicaio che è la città moderna orientale.
Non tutto è perduto però, il film di Ann Hui ci dice che il rispetto e la gratitudine per la dedizione e l'amore non si possono dileguare nel traffico e nella folla e che c'è sempre tempo per un sorriso, sempre tempo per tenere la mano a chi ci ha cresciuto.
Grande interpretazione di Deannie Yip (premiata a Venezia) che nella sua compostezza riesce ad affrontare la trasformazione del suo personaggio, a causa della malattia, con piccoli e inesorabili passi.
L'enensima dimostrazione che dal "Far East" non arriva solo cinema di genere ma anche storie di attualità realizzate con delicatezza. Da segnalare anche le partecipazioni di star che il pubblico è abituato a vedere normalmente in film d'azione come Sammo Hung Kam-Bo e Anthony Wong Chau-Sang (che interpreta il proprietario dell'ospizio) poiché, in fondo, questo film parla anche della gente di cinema.
Voto: 8
Katia Ceccarelli