Una Notte da Leoni 3

09/06/2013

di Todd Phillips
con: Zach Galifianakis, Bradley Cooper, Ed Helms, Ken Jeong, John Goodman

Capitolo 3. E come tutti i capitoli 3, nati dal successo dei film che li hanno preceduti, anche Una Notte da Leoni comincia a denotare mancanza di idee, tanto da perdere di vista il punto di partenza. Esauriti infatti due addii al celibato, con i loro esiti catastrofici e caccia alla ricostruzione dei danni fatti, la notte su cui il film si concentra segue un altro schema e una vicenda da gangster movie (sui generis, ovviamente), senza dar più senso al “Hangover” del titolo. Ma, anche se viene definito come capitolo finale, i titoli di coda sembrano annunciare il film che non abbiamo visto, un ultimo addio al celibato, quello di Alan.
Il “branco” è sempre protagonista e tutti sono attinenti al loro ruolo (Phil il brillante che risolve le situazioni, Stu il malcapitato, Alan il ciclone, Doug che esce di scena dopo il primo quarto di film come da copione), ma le gag non sono più così corali per lasciare il posto al duetto Alan/Mr. Chow, folli ognuno a suo modo e vere figure centrali del film.
Non fosse infatti per l’estro di Zach Galifianakis, sempre irresistibile, questa terza Notte da Leoni sarebbe da liquidare velocemente come debole. Tutta la trilogia fa perno su una comicità chiassosa e debordante, ma anche su un ritmo comico studiato alla perfezione per suscitare la risata in sala. Ma mentre il primo film centra in pieno il risultato, il secondo anche ma con minor efficacia, il terzo, nell’intento di non ripetere il copione per la terza volta e di offrire una diversa avventura, perde per strada anche i trucchi e le alchimie che ne avevano decretato il successo e la parabola è tutta in discesa. Mentre le risate si fanno più rare le cadute di gusto aumentano da un film all’altro, come se Todd Phillips e il suo terzetto di amici faticassero a mantenere l’equilibrio.
In film così la verosimiglianza è l’ultima cosa da cercare e la forza sta proprio nell’eccesso. Ma, diciamolo, irrita un po’ seguire una vicenda dove la gente si cala dai tetti e nasconde cadaveri nei bagagliai senza destare il minimo stupore: sa molto di frettolosità di sceneggiatura per far scorrere la storia. E, per rimandare ai capitoli precedenti e non far rimpiangere troppo ciò che ci aveva divertiti, i nostri eroi sono rispediti sul luogo del misfatto e fanno ritorno a Las Vegas, dove tutto ha avuto inizio. Come in tutte le saghe, dunque, si sconsiglia a chi non l’ha seguita dal principio di aggregarsi a percorso cominciato.

Voto: 5,5

Gabriella Aguzzi