Blackhat
07/04/2015
di Michael Mann
con: Chris Hemsworth, Wei Tang, Lee-Hom Wang, Viola Davis, Ritchie Coster

Regista metropolitano per eccellenza, Michael Mann percorre a ritmo veloce e pulsante un viaggio urbano, muovendosi tra le atmosfere notturne di Hong Kong e Los Angeles e passando per la Malesia e Giacarta, e costruisce un thriller di polso in cui coinvolge hackers, spionaggio digitale e cyberterrorismo. In cambio della libertà un super hacker che sta scontando la pena in carcere collabora con l’FBI per identificare e fermare l’autore di un attacco informatico che ha provocato l’esplosione di una centrale nucleare vicino a Hong Kong e di un altro attacco informatico, del tutto simile, alla Borsa di Chicago, che sono probabilmente solo l’inizio del suo piano criminale. La caccia si trasformerà in una serrata partita a scacchi per prevedere ognuno le mosse dell’altro. Lo aiutano un ufficiale militare cinese, suo ex compagno di studi, e la sorella, ingegnere informatico, con cui scoccherà subito l’attrazione.
L’elaborata trama, con svolte inattese e ritmi incalzanti, avvince, ma a conquistare e a tenere legato lo spettatore sono le atmosfere e la regia solida di Mann. Attraverso 75 location diverse (con stacco netto dagli scenari metropolitani, sempre immersi nei colori cupi della notte e in quello abbagliante delle luci al neon, all’improvviso respiro della Natura) Mann trasporta convulsamente i suoi protagonisti in una corsa contro il tempo e in un viaggio in cui sono costantemente stranieri.
Al suo primo film interamente digitale, il settantenne regista utilizza la tecnologia a servizio del thriller e la presenza carismatica di Chris Hemsworth e il soggetto stesso per coinvolgere, affascinare, stupire senza un attimo di tregua, con tutti i trucchi del mestiere per tenere avvinghiati alla sedia. Pittore delle luci della notte, le proietta sulla solitudine dei protagonisti, le loro angosce e i loro affanni, le loro perdite.
Voto: 7
Gabriella Aguzzi