Bella e Perduta

15/11/2015

di Pietro Marcello
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“Bella e perduta” il nuovo film di Pietro Marcello, già presentato in concorso a Locarno, non è il solito film italiano di denuncia, anche se si parla della terra dei fuochi; infatti l’argomento principale è l’abbandono e l’incuria di un piccolo gioiello quale è la Reggia  borbonica di Carditello o meglio narra la battaglia donchisciottesca di Tommaso Cestrone che si era autonominato coraggiosamente guardiano della reggia e che, purtroppo, è prematuramente  scomparso durante la  lavorazione del film.
La figura di Tommaso Cestrone è pressocchè eroica perché, da solo, si è battuto contro il degrado della reggia di Carditello ed il saccheggio della camorra, infatti reperti preziosi della Reggia sono stati recuperati nella villa del famigerato camorrista chiamato Sandokan. 
Originale l’idea del giovane regista di raccontare il tutto come una favola moderna attraverso gli occhi di un bufalo “Sarchiapone” e del suo compagno di viaggio, Pulcinella.
Il film è un mix di fiaba arcaica e docu-fiction. 
Si può definire "Bella e perduta" un'opera completamente riuscita? Purtroppo no e dispiace dirlo;  forse perché la scomparsa di Tommaso ha costretto il regista ad un cambiamento di rotta, per cui lo spettatore, lungo il viaggio di Pulcinella e Sarchiapone,  si perde.
Le splendide immagini luminose di Tommaso alla fine del lungometraggio inducono a pensare che, se lui non fosse scomparso, il film sarebbe stato perfetto.

Voto: 6,5

Ettore Calvello