Steve Jobs

21/01/2016

di Danny Boyle
con: Michael Fassbender, Kate Winslet, Seth Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg

Due anni fa su Steve Jobs uscì in sala un decoroso biopic che ne raccontava con dovizia di dettagli un periodo della vita. Film senza infamia né lode, ma nel suo tradizionale procedere gli faceva torto, perché ad un genio va dedicato un film geniale e un innovatore va raccontato in modo nuovo. A breve distanza di tempo ci pensa Danny Boyle a rimediare le cose. Il suo “Steve Jobs” è un trionfo di stile, a partire dalla cornice narrativa.
Danny Boyle descrive Steve Jobs in tre atti, o meglio in tre backstage. Nel 1984 va in scena a presentare il primo Macintosh, nel 1988 il NeXT e dieci anni dopo l’ iMac. Nell’ora che precede il lancio dietro la scena si addensano tensioni, entrano ed escono figure cruciali (la figlia Lisa, la madre di Lisa, John Sculley, Andy Hertzfeld, il partner dei primi inizi Steve Wozniak), e al suo fianco sempre Joanna Hoffman, ognuno pronto a rinfacciargli incomprensioni, delusioni, arroganza, tradimenti. Pezzi del puzzle che si raggruppano con ritmo concitato facendo emergere il ritratto di un uomo pronto a pagare il prezzo del genio.
La sua egoistica freddezza, la determinazione ostinata di cui si arma, la rinuncia alla comprensione umana per inseguire la perfezione di un sogno folle, gli creano intorno quella solitudine del potente in cui giganteggia al pari di Citizen Kane.
Danny Boyle scava tra le emozioni represse e nei volti, quello troppo bello di Fassbender e quello di una Kate Winslet in stato di grazia.

Voto: 7,5

Gabriella Aguzzi