21
03/05/2008
di Robert Luketic
con: im Sturgess,Kevin Spacey,Kate Bosworth, Laurence Fishburne

Non
so se siete appassionati di giochi d'azzardo con
le carte. Nel caso, conoscerete a menadito il
Blackjack, che ai profani si spiega dicendo che
è “come il settemmezzo, ma bisogna
fare 21”. La differenza principale tra i
giochi di carte e quelli di totale fortuna come
la roulette, è che coi primi c'è
un calcolo delle probabilità assai più
controllabile (un esempio elementare: se tutti
gli assi sono già usciti non sarà
possibile fare 21 con due sole carte). Per vincere,
dunque, basta avere un'ottima memoria e non farsi
sgamare. Già, perché contare le
carte non è barare, e perciò non
è illegale, tuttavia è ovvio che
la direzione del Casinò cercherà
in tutti i modi di scoraggiare tale pratica...
Tutta questa introduzione per dirvi di cosa parla
“21”. Protagonisti della storia (che
dicasi sia tratta da una storia vera) sono un
gruppetto di studenti di Boston, guidati da un
cinico professore di matematica, che scoprono
come le loro doti mnemoniche e matematiche possano
venire utili a Las Vegas. Vanno, si arricchiscono,
conducendo una doppia vita, ma alla fine si mettono
nei guai. Gli interrogativi che dovrebbero tener
vivo l'interesse sono, nell'ordine: vinceranno?
La voce narrante saprà fermarsi alla cifra
utile per iscriversi ad Harvard o verrà
preso dalla foga del gioco? Il ragazzo e la ragazza
si metteranno insieme? Il professore da che parte
sta (sicuramente sarà cattivo, visto che
lo interpreta Kevin Spacey)? Come se la caveranno?
Il regista viene dalle commediole (La rivincita
delle bionde...) e forse questo è un vantaggio
della pellicola, perché il tipo cerca di
dare ritmo e divertimento a una sceneggiatura
che si prende troppo sul serio, però alla
fin fine sono ben poche le perle di sapere che
il film ci trasmette: Boston è bella, soprattutto
sotto la neve; a Las Vegas puoi prendere il sole
anche a Natale; gli amici non vanno lasciati indietro;
i soldi del diavolo finiranno in crusca; le figure
valgono -1, le carte dal 2 al 6 +1 e più
la somma è alta più vale la pena
scommettere ( informazione data a velocità
tale che nessuno capisca, caso mai venisse tentato:
per il resto si indulge molto di più a
spiegare i codici cifrati che il gruppetto di
ragazzi utilizza per il gioco di squadra).
Naturalmente Kevin Spacey è bravo, ma gioca
al risparmio: ormai gli basta entrare in scena,
parlare disinvolto da gran figo qual'è
e accennare il suo immancabile sorrisetto ambiguo
stile Gioconda. Ai ragazzi non serve neppure tanto:
basta spargere la voce che sono degli astri nascenti,
magari qualcuno ci crede. Quanto a Laurence Fishburne,
che per riprendere in una sola inquadratura occorre
il grandangolo, aspetti solo che meni le mani.
Voto: 6
Elena Aguzzi