Conflitti all’interno di un branco di lupi per impadronirsi del potere. Ragear, potenziale nuovo leader, sembra estremamente malvagio; Grey, suo rivale, è un po’ sempliciotto, e tende a svicolare quando la fidanzata lo mette alle strette con la prospettiva del matrimonio. Le loro vicende metteranno in pericolo la vita di un gregge di pecore.
Non di rado il cinema d’animazione continua a riservare simpatiche sorprese. Una produzione russa che non ha nulla da invidiare a quelle blasonate statunitensi, “Bianca & Grey e la pozione magica” intrattiene piacevolmente senza esagerare in termini di “effetti speciali” o sequenze concitate, consentendo allo spettatore di gustarsi la storia (non particolarmente originale, tra echi vagamente shakespeariani e tematiche da romanzo di formazione) e, soprattutto, le immagini e i colori con cui viene portata sullo schermo.
Lontani dalle velleità poetiche di altre opere simili, i registi azzeccano alcune scene che potremmo definire psichedeliche (quelle con l’indovina che fornisce il filtro magico a Grey, il protagonista), inseriscono qualche sequenza insolitamente cupa (con citazione visionaria degli elefanti dalle zampe lunghissime dipinti da Salvador Dalí) e strizzano l’occhio all’arrivo degli elicotteri con la “Cavalcata delle Walkirie” di “Apocalypse Now”.
Si può anche chiedere di più a un cartone animato, ma negare che Andrey Galat e Maxim Volkov abbiano conseguito un risultato quantomeno soddisfacente, forse anche suggestivo nel suo essere un po’ “vecchio stile”, sarebbe profondamente ingiusto.
Certo, poi, qualcuno ci spieghi perché queste produzioni debbono spesso concludersi con l’esecuzione di brani musicali assai discutibili: la scelta infelice di “Never Gonna Give You Up” di Rick Astley, canzone terrificante di fine anni Ottanta, grida vendetta, tanto più che il pezzo chiude una colonna sonora fino a quel momento splendida, opera del compositore Alexandre Lassertesseur.
Voto: 7
Andrea Salacone