Cris
Johnson ha un potere: può prevedere il
futuro. Finora lo ha utilizzato solo per fare
giochi di prestigio e vincere (ma con moderazione,
per non dare nell'occhio) a Las Vegas. Anche perché
il potere è assai limitato: riguarda esclusivamente
la sua persona, e dura dai 45 secondi ai 2 minuti
in avanti. In pratica, se sta per avere un incidente
di macchina può frenare in tempo, e se
sta per rimediare una figuraccia con una ragazza
può cambiare battuta e ricevere un assenso
anziché un rifiuto. Un'agente dell'FBI
però non sa di questi limiti, sa solo che
il giovanotto è dotato di poteri paranormali
e cerca di contattarlo per farsi aiutare nella
ricerca di un ordigno nucleare rubato dai terroristi,
che intendono farlo esplodere su Los Angeles.
Prevedendo il suo arrivo, e terrorizzato dall'idea
di essere utilizzato come cavia senza alcuno scopo,
l'uomo fugge. E intanto sulle sue tracce (o meglio,
sulle tracce dell'agente) si mettono gli stessi
terroristi. Ma a questo punto entra nella vicenda
un elemento “disturbante”: Liz, una
ragazza di cui Cris si innamora e riguardo la
quale si accorge di avere previsioni che vanno
oltre ai limiti temporali usuali, a partire dall'occasione
che li fa incontrare. Se è un segno del
destino, cosa può comportare? È
una domanda che Cris, e lo spettatore con lui,
si pone fugacemente, ma il ritmo della storia
è talmente alto che non c'è tempo
di rispondersi adeguatamente, e così il
(colpo di scena) finale arriva inaspettato....
Versione attualizzata di un racconto di Dick,
il film appartiene alla categoria di film sui
viaggi nel tempo, ma non alla fantascienza, in
quanto i viaggi non avvengono su una macchina,
ma mentalmente. Vale a dire ( e in ciò
il film mantiene un rigore spesso inesistente
negli altri film del genere), che Cris non va
mai materialmente nel futuro, e perciò
le cose che vede non saranno già avvenute:
semplicemente egli vede come sarebbe il proprio
futuro se, non vedendolo, non intervenisse.
Si diceva del ritmo elevato. È senz'altro
un pregio, ma piuttosto comune ai film d'azione.
Ciò che più è insolito, piacevole
e salva il film dall'effetto “episodio della
serie 24”, è l'abbondante dose di
umorismo. Naturalmente col procedere della vicenda
questo vien sempre più meno (se il nostro
eroe ha di fronte a sé lo spettro di un
futuro in cui la propria ragazza esplode, è
difficile essere comici), ma la leggerezza di
fondo non manca mai del tutto e contribuisce anzi
a rendere più emozionante il film grazie
a una maggiore empatia coi protagonisti e partecipazione
alla vicenda.
Coi film d'azione, a salire sugli scudi in genere
sono il regista e, al massimo, il reparto tecnico.
Agli attori è chiesto solo di stare al
proprio posto (tutt'al più, a volte, c'è
un memorabile cattivo). Comunque Julianne Moore
si fa notare per il bel piglio quasi virile (non
per nulla ha preso il testimone della Foster per
il ruolo di Clarice Starling) e Nicolas Cage a
tratti riesce a togliersi di dosso i panni del
cercatore di manoscritti e l'espressione perennemente
attonita e ci regala movenze e sguardi da consumato
commediante. Quasi commovente, infine, il cameo
di Peter Falk.
Voto: 7
Elena Aguzzi