Silence

12/01/2017

di Martin Scorsese
con: Andrew Garfield, Adam Driver, Liam Neeson, Tadanobu Asano, Ciarán Hinds, Issei Ogata, Shinya Tsukamoto, Yoshi Oida, Yôsuke Kubozuka

Ci sono voluti trent’anni a Martin Scorsese per realizzare questo suo film profondo e sofferto che richiede lentezza di assorbimento e meditazione, così come si sviluppa su tempi lenti, e si lascia scivolare dentro nell’anima. Il silenzio del titolo è quello di Dio, la Voce a cui il protagonista - un padre gesuita giunto in Giappone per evangelizzarne la gente e per cercare il suo mentore che si dice avesse abiurato la Fede - si rivolge nelle sue preghiere e nelle sue grida, lottando contro il dubbio che mina il suo fervore.
Silence è un film di dolore, non solo per le atrocità delle persecuzioni perpetrate in Giappone contro i Cristiani, ma per come sottolinea, passo dopo passo, la sofferenza di padre Rodrigues (un intensissimo Andrew Garfield, anche se resta il rimpianto di non averlo visto interpretato da Daniel Day Lewis). Avvolto nei colori lividi e fangosi di un Giappone primitivo e rurale, dove sparuti gruppi di fedeli cristiani si nascondono in tane come animali inseguiti, il film accompagna padre Rodrigues nel suo angosciato apprendere che il Giappone in cui tenta di piantare il seme del Cristianesimo è solo una palude ostile di tradizioni antiche e lontane che rifiuta il nuovo messaggio come un nemico colonizzatore. 
Scorsese, che altre volte ha messo in scena il suo complesso e tormentato rapporto con la Religione, a partire da Mean Streets, affonda lucido nella desolazione del suo protagonista, accompagnato dalla contorta, quasi storpia, figura di Kichijiro, un Giuda che abiura ripetutamente per vigliaccheria e ripetutamente invoca perdono ai propri peccati. Tanto fragile il secondo quanto sorretto dalla Fede il primo, fino a sentirsi oppresso dal dubbio che il proposito incrollabile della loro missione non sia invece dannosa ostinazione. E invoca Dio di non abbandonarlo.
Scorsese ci mostra il Calvario del suo viaggio, con una simbologia che ce lo mostra come un Cristo deriso e umiliato che infine cade sotto il peso della Croce. Padre Rodrigues si rende conto, alla fine, di quale sia il sacrificio più grande ed estremo che gli viene chiesto e che il solo modo per dimostrare la sua Fede è rinnegarla.
Silence è anche un atroce viaggio nell’Orrore verso un Colonnello Kurtz che attende nel profondo del Giappone, quel Padre Ferreira che ha rinnegato prima di lui (impersonato da un gigantesco Liam Neeson), per conoscere un’altra faccia della verità.
Film intensissimo, spesso da brividi, da vedere se si è preparati ad affrontarlo.

Voto: 7,5

Gabriella Aguzzi