Ovunque tu sarai
05/04/2017
di Roberto Capucci
con: Ricky Memphis, Primo Reggiani, Francesco Montanari, Francesco Apolloni, Ariadna Romero
E, noi ci saremo? Se anche per voi tifare Roma è pura fede e follia, allora "Ovunque tu sarai" è il vostro film imperdibile. Invece, se siete persone normali e posate potreste interessarvi al vero tema , che grava sul fondale della scena come un corallo nero, che non emerge mai. Anzi: per sua natura tende a rimanere (salvo devastanti tempeste) ben occultato nel buio delle profondità marine, come una brillante idea intrappolata in un forziere di banalità da cinepanettone. Il film riproduce un mix di echi lontani. A partire dal primo "Amici miei", dove c'è sempre il medico che lucra sui pazienti (anziani in questo caso) facendo pagare a peso d'oro la sua finta ospitalità. Dove non manca mai un cretino, un buffone e uno sfigato che si crede troppo furbo.
Quattro amici al bar (dello Sport): fin qui niente di nuovo. La novità è la transumanza di tutti loro in quel di Madrid per l’incontro del 2008 tra Real e Roma. Viaggio premio, in occasione dell'addio al celibato del più giovane di loro: un musicista fallito mal laureato architetto. Ma non è una compagnia allegra, pur trattandosi di guitti. Perché sotto la pellicola in giallo/rosso si agitano fantasmi e depressione veri. Chi si porta la sentenza di morte in tasca, malgrado la giovane età. Chi a trent'anni non ha saputo crescere a causa di un animo annebbiato da una famiglia avvolgente e asfissiante, che si rassegna ad annegare voluttuosamente, irresponsabilmente in un fronte tifaiolo violento e parolaio che gli consente di nascondere, occultare la sua sconcertante immaturità sessuale e affettiva.
Ma anche il medico vittima dell'usura di un matrimonio sterile, che trova rifugio nella scurrilità e nel sesso maniacale iterato, per non sapere amare fino in fondo chi fino in fondo appare disprezzarlo, ma senza mai lasciarlo. Poi, l'amore. Quello che ha il suo letto caldo garantito nel matrimonio, pur avendo esaurito ben prima dello scambio delle fedi il suo carburante di passione e di entusiasmo. Ed è così che, in una Spagna piena di calore, colore e musica accadono cose molto simili a quelle del "Ciclone" di Pieraccioni. Poi, delinquenti molto omo e poco macho, e tanto altro ancora. Un pullmino ww scassato con cui girare per tre giorni la Spagna, sul modello "Basilicata coast to coast", con tanto di bagno improvvisato in una vasca termale. Per non parlare di quella davvero stramba riedizione, stile "Italia-Germania 4-3", in versione scalcinata e approssimativa di calcio a cinque, in cui il peggior nemico di sempre (un mitico centravanti della Lazio versione live) diventa il proprio, improvvisato compagno di giochi da favola in base alla più classica eterogenesi dei fini.
Inevitabile che troppi ingredienti facciano una pietanza di dubbio gusto. E, forse, decisamente indigesta per palati fini. Ma, dipende: "tutto dipende"..
Voto: 6
Maurizio Bonanni