Belle & Sebastien - Amici per sempre

14/02/2018

di Clovis Cornillac
con: Felix Bossuet, Tcheky Karyo, Clovis Cornillac

Tra le Alpi francesi, innevate, selvagge e affascinanti, si svolge il terzo capitolo della storia di Belle e Sebastien: questa volta il giovane Sebastien, cresciuto orfano grazie alle cure ruvide e affettuose di Cesar, dovrà difendere Belle, una gigantesca femmina di Patou, e la sua cucciolata, dalle mire del cinico Joseph, tornato a rivendicarne la proprietà, in cerca di vendetta.
Va detto subito che il film di Cornillac, che è anche un perfetto interprete del super cattivo Joseph dagli occhi di ghiaccio, non brilla per l’originalità della trama o per l’intreccio narrativo: la vicenda – non sempre coinvolgente – si srotola abbastanza prevedibilmente su e giù per i pendii innevati, con qualche piccola sorpresa tra i personaggi secondari (il sindaco Urbain, eroe suo malgrado con la sua fedele quattro cavalli, la maestra Madeleine, caparbia e ruvida, degna partner di Cesar).
Quello che colpisce è senz’altro la freschezza e la credibilità dell’ambientazione e dell’atmosfera, ricreata nei dettagli e aiutata da una fotografia molto attenta ai particolare, specie negli interni (il ricevimento di matrimonio, la scuola elementare di Sebastien, la partita a ramino), nell’insieme rendendo comunque piacevole – anche per un adulto colpevolmente ignaro dei primi due episodi – la visione di quest’ultimo B&S. Senz’altro degna d’altri meriti l’interpretazione di Cornillac-Joseph, fin da subito inquietante con il suo autoblindo ex-tedesco, che evoca fantasie da Accalappia-bambini (anche se mira ai ‘suoi’ cani), come nel già citato “Citty Citty Bang Bang”, splendido film del 1968 (sceneggiatura di Ian Fleming, proprio lui, il “papà” di zero-zero-sette). Insomma il pezzo migliore del film è proprio il cattivo, ma questa in fondo non è una sorpresa.
Nonostante la pura cattiveria di Joseph (memorabili le scene con Cesar e Sebastien), che peraltro non trova un’interpretazione antagonista (un “buono”) alla sua altezza, finirà ovviamente bene. Grazie all’eroismo del sindaco Urbain,  che trattiene Joseph, la combriccola di improvvisati e impavidi salvatori di cani e cuccioli, riuscirà a liberare Belle, e sarà proprio lei (in un finale per la verità un po’ frettoloso) a risolvere definitivamente la situazione, chiudendo per sempre i conti con Joseph. La raggiunta maturità di Sebastien, ormai pronto a diventare adulto, sarà concretizzata dalla sua partenza per il Canada, con Belle ed i suoi nuovi genitori, lasciando agli amici che restano tra le montagne il dono dei tre cuccioli Patou, i figli di Belle.
Il film nell’insieme – nonostante gli spunti narrativi disponibili, e la sua evidente accuratezza scenografica – risulta abbastanza sbilanciato: sia per la sproporzione dei ruoli (e delle interpretazioni) tra il super cattivo e i “buoni”, sia perché i toni del racconto non sempre sono chiari e riconoscibili, a volte affonda nel melenso, a volte guadagna in asprezza. Resta comunque un buon prodotto, onestamente confezionato, pronto per gli aficionados della coppia B&S.

Voto: 6,5

Davide Benedetto