Indiana Jones

28/05/2008

di Steven Spielberg
con: Harrison Ford, Shia LaBeouf, Cate Blanchett, Karen Allen, John Hurt

Sono bastati tre trailer di film in uscita, prima della proiezione di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, per farci chiedere se avesse senso riportare il celebre archeologo sul grande schermo a diciannove anni di distanza dalla sua ultima avventura. Nel 2008 da un film “d’azione” si pretendono ritmi sostenutissimi, montaggio frenetico ed effetti speciali che permettano la realizzazione di qualunque tipo di scena o inquadratura; meglio poi se i personaggi sono eroi dei fumetti. Sarebbe stato ancora possibile suscitare il fascino e quel senso di “meraviglioso” – almeno agli occhi di un adolescente – trasmessi quanto meno dai primi due episodi della serie? O quello di Spielberg va considerato più che altro un regalo ai vecchi fan di Indiana Jones?
L’ultima ipotesi è la più probabile, e comunque, vista dalla prospettiva di un adulto, l’opera ci è sembrata piuttosto godibile. Magari, nonostante il battage, i più giovani non si appassioneranno alle imprese di Indy come accadde ai loro coetanei di vent’anni fa, ma sicuramente si faranno trascinare dalle avventure rocambolesche di un protagonista in splendida forma, nonostante l’età, e, nei panni dell’archeologo, più spiritoso del solito. Intendiamoci, il film è più debole rispetto ai precedenti; la trama in alcuni punti sembra un po’ stiracchiata, e non mancano lungaggini, come la scena dell’inseguimento nella foresta pluviale peruviana; inoltre, le vicende ricalcano spesso situazioni e schemi già visti nelle pellicole precedenti.
Del resto, per citare Bob Dylan, Spielberg pare aver mirato a una sorta di Bringing It All Back Home, inserendo in Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo numerosi rimandi ai suoi trascorsi di regista o produttore, da Duel a I predatori dell’arca perduta (l’arca è inquadrata per un istante all’interno di una cassa di legno sfondata, all’inizio del film) a Ritorno al futuro, fino a chiudere il cerchio con Incontri ravvicinati del terzo tipo. Comunque, due ore di puro entertainment che valgono il prezzo del biglietto, e che consegnano alla storia del cinema un’altra ottima performance di Harrison Ford.

Voto: 7,5

Andrea Salacone