La Settima Musa

20/08/2018

di Jaume Balaguerò
con: Elliot Cowan, Ana Ularu, Christopher Lloyd, Franka Potente, Joanne Whalley, Leonor Watling, Manuela Vellés

Se a fine estate l’appuntamento con l’horror è abituale possiamo essere sicuri che con Balaguerò non si cade nello scontato. Regista di inquietudini, coniuga, come altri autori spagnoli che hanno dato vita ad un filone horror carico di energia, le paure più intime e dolorose al soprannaturale, al mistero e, come nel caso di questa sua ultima fatica, all’indagine. Tutto è particolarmente forte e accattivante nell’inizio, quando, dopo un prologo che si conclude con un inaspettato suicidio, il protagonista che per un anno è stato oberato dal peso del lutto, si trova a sognare una donna mai conosciuta che pochi giorni dopo viene trovata uccisa nelle stesse tragiche circostanze del sogno, secondo un macabro rituale. L’incontro con un’altra donna che era perseguitata dallo stesso sogno e la scoperta di un circolo esoterico sono i primi passi di una vicenda che procede per meandri tortuosi e sviluppi inattesi. Al romanzo del cubano José Carlos Somoza La Dama numero tredici, che Balaguerò ha adattato trasferendo la vicenda da Barcellona all’Irlanda, si deve l’originalità della trama ma anche il suo contorto sviluppo che sembra mirato a stupire ad ogni costo. Su un piatto della bilancia stanno alcune fascinazioni narrative e visive, una tensione che mai rallenta, il mito delle Muse rivisitato in chiave nuova che ne fa figure terrificanti anziché ispiratrici e la poesia vista come strumento letale. Sull’altro un risultato finale poco convincente, come si trattasse di un affastellamento di buoni propositi non concretizzati. Il film gioca di continuo con la letteratura, dai versi dell’Inferno dantesco con cui ha inizio annunciando lo sprofondare in un baratro oscuro, e ribalta l’immaginario classico facendo della bellezza una portatrice di dolore e dei versi un’arma mortale. Siamo oltre al solito film di fantasmi, ma c’è anche troppa pretesa e, alla fine, poca anima.

Voto: 6,5

Gabriella Aguzzi