Halloween
26/10/2018
di David Gordon Green
con: Jamie Lee Curtis, Judi Greer, Will Patton, Nick Castle, Andi Matichak, Omar J. Dorsey

L’anniversario dei 40 anni di Halloween è stato doppiamente celebrato con il ritorno in sala dell’edizione rimasterizzata del film di Carpenter (gradito) e l’ennesimo sequel, 40 anni dopo, (meno gradito), ovviamente in uscita in occasione del 31 ottobre.
Così come si rialza dopo essere colpito e prosegue come un automa le sue uccisioni, Michael Meyers ritorna, film dopo film: se viene sconfitto lo ritroviamo nel film seguente a seminare terrore. Questo “40 anni dopo” si riallaccia, in un certo qual modo, al film capostipite, riportando in scena Laurie, ora madre e nonna ossessionata da un ritorno dell’assassino mascherato, tanto da aver condizionato la sua intera vita all’autodifesa. Michael Meyers si è fatto 40 anni tra le mura di un manicomio criminale di massima sicurezza, senza pronunciare parola né mostrare emozione, quindi non ha commesso le stragi viste nei vari Halloween 2, 3 ecc ma è comunque sempre vivo e vegeto e come da manuale si risveglia la notte di Halloween. Meno vivi sono quelli che hanno la sfortuna di incappare nel suo cammino. Perché, se siamo alla vigilia di Halloween, se proprio quel giorno il pericoloso criminale viene astutamente messo su un furgone per trasferirlo ad altro ospedale, secondo voi cosa succede?
Per dare più emozione i creatori di questo film (e ci si sono messi pure in tanti) pensano che la ricetta segreta sia aumentare in maniera esponenziale il numero delle morti. Qui Michael Meyers non si accontenta di uccidere qualche baby sitter, ma crea una vera mattanza e dove passa lui non cresce erba. Dopo un po’ perdiamo il conto delle uccisioni e smettiamo di seguire dei personaggi che presentano un plot promettente, perché tanto sappiamo che andranno subito a finir male. Si perde dunque il filone dell’inchiesta dei due giornalisti e il filone psichiatrico del “cosa spinge Michael Meyers a uccidere?” Il suo faccia a faccia con Laurie diventa una sfida all’ultimo sangue. Resta da vedere se sarà davvero l’ultima o se per i 50 anni si troverà il modo di approntare un nuovo ritorno.
Inutile andare a ricercare il fascino, anche un po’ ingenuo, del primo Halloween, che nella sua semplicità resta ineguagliabile e resiste ai tempi. Il Male, l’Ombra della Strega, che si nasconde nelle pieghe tranquille della cittadina di provincia, si perde per lasciare spazio al susseguirsi di delitti di uno psicopatico che, nel loro orrore che scala verso lo splatter e nella loro sovrabbondanza, non riescono ad incutere la paura trasmessa dalla presenza di un nemico inafferrabile (vero o soprannaturale?) e la primitiva inquietudine del suo avvicinarsi. Non basta dipingere Laurie come l’antagonista agguerrita dominata da un’ossessione per conferire al sequel spessore e ragione. E soprattutto non basta far riecheggiare la colonna sonora o riesumare i personaggi per tornare al terrore di 40 anni fa. Imparagonabili.
Voto: 5
Gabriella Aguzzi