Halloween: la notte delle streghe

26/10/2018

di John Carpenter
con: Donald Pleasance, Jamie Lee Curtis, Nancy Loomis, Tony Moran, P.J. Soles

Difficile formulare osservazioni non scontate su un’opera che ha segnato l’immaginario del cinema horror degli ultimi decenni, e che in questi giorni è stata riproposta in alcune sale in versione digitale e rimasterizzata. 
Molteplici le suggestioni, le tematiche e gli spunti concentrati da John Carpenter in questo film, girato con pochi mezzi e uscito nel 1978: il male che si annida nella cittadina di provincia sonnacchiosa, dietro una facciata di tranquillità e rispettabilità (tema abbastanza ricorrente nel gotico americano); l’abbandono della gioventù alle proprie pulsioni sessuali, e allo stesso tempo la serpeggiante sessuofobia che caratterizza i principi morali su cui poggia la società; la figura del babau, mostro immaginario creato per mettere paura ai bambini, che diviene minaccia concreta e terribile, che sconvolge l’ordine e la routine, e, soprattutto, che non si può uccidere.   
Benché meno tratteggiato come (futura) icona della celluloide rispetto ai colleghi Freddy Krueger, col volto deturpato e il guanto con artigli, e Jason Voorhees, con la sua maschera da hockey, Michael Myers rimane un serial killer oltremodo inquietante, e forse, proprio per tale motivo, più credibile dei due personaggi citati.
Anche per gli appassionati, l’ennesima visione di “Halloween” può riservare qualche sorpresa, o fornire l’occasione per riammirare momenti come il piano sequenza iniziale, realizzato con la Steadicam, e per farsi prendere ancora dall’ansia mentre si ascolta il tema memorabile, con le sue note ripetute incessantemente. Pur convinto di conoscere la pellicola a memoria, il sottoscritto non ricordava che una parte consistente del film è girata in strada: con fluidi movimenti di macchina, Carpenter mostra vie alberate più o meno tutte uguali, quasi tutte deserte, su cui si affacciano case pressoché indistinguibili le une dalle altre; un quadro apparentemente idilliaco, se non fosse che le foglie dei rami, e dei cespugli che abbelliscono i vicinati, sono costantemente scosse dal vento, quasi a suggerire un pericolo incombente.
Aggiungiamo, a rischio di “sparare” una corbelleria, che la scena dei ragazzini che sfidano un coetaneo a entrare nella casa “maledetta”, un tempo l’abitazione dei Myers, potrebbe essere un omaggio al romanzo di Harper Lee “Il buio oltre la siepe”. E, a proposito di rimandi, impossibile non fare riferimento all’influenza esercitata su Carpenter da “Black Christmas – Un Natale rosso sangue”, slasher misconosciuto diretto nel 1974 da Bob Clark.
Inutile dilungarsi ulteriormente: a quarant’anni dall’uscita, “Halloween” si conferma una pietra miliare ancora in grado di esercitare il proprio fascino macabro. L’ennesimo capitolo arriva nei nostri cinema; potrebbe essere un altro episodio di scarso valore, come i sequel precedenti. Aspettiamo timorosi, sperando che il buon Michael non abbia dimenticato completamente come mettere paura…

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Voto: 9

Andrea Salacone