Chesil Beach - Il segreto di una notte

11/11/2018

di Dominic Cooke
con: Saoirse Ronan, Billy Howle, Anne Marie-Duff, Lionel Mayhew, Emily Watson, Samuel West

Two icy-cold hands conducting the way / It's the Eskimo blood in my veins
Amid concrete and clay / And general decay / Nature must still find a way
So ignore all the codes of the day / Let your juvenile impulses sway
This way and that way / God, how sex implores you / To let yourself lose yourself
(The Smiths, “Stretch Out and Wait”)


L’abbandono, il lasciarsi andare alle pulsioni (e la rigidità delle convenzioni morali vigenti): lo canta Morrissey a metà degli anni Ottanta.
L’argomento viene affrontato anche in “Chesil Beach” (2007), pregevole romanzo di cui colpivano la sottigliezza di sguardo dell’autore; lo scavo nei sentimenti dei protagonisti, i loro momenti di disagio e quelli di euforia, l’alternanza di entusiasmo prorompente, generato dalla relazione, e di frustrazione, causata, in alcuni contesti, da una diversità di atteggiamenti che quasi da subito minacciava di minare il rapporto.
Altri elementi essenziali erano la non comunicabilità (degli stati d’animo di entrambi, del desiderio bruciante e inappagato del giovane Edward, della mancanza di desiderio sessuale di Florence e della sua repulsione per un contatto fisico di un certo tipo); i malintesi (il disgusto di lei scambiato per eccitazione da lui); la sensazione di inadeguatezza avvertita – sebbene per motivi diversi – da tutti e due; il far finta di niente per non alterare equilibri precari.
L’adattamento, sceneggiato dallo stesso Ian McEwan, si mantiene molto fedele al testo di partenza e ne traspone i tratti fondamentali. Ovviamente si perdono non solo le sfumature: il romanzo è costruito sull’introspezione psicologica dei personaggi, e solo con una voce fuori campo si sarebbe potuto cercare di rendere conto dei moti emotivi descritti dall’autore. Saggia decisione, però, quella di non ricorrere a tale espediente, e di lasciar parlare le immagini (i gesti del corpo a esprimere atteggiamenti e sensazioni quali ritrosia o sofferenza), anche se, ad esempio, chi non ha letto il libro non potrà capire a fondo il valore attribuito dalla coppia alla prima notte di nozze (per il giovane represso, l’occasione in cui dare finalmente sfogo alle pulsioni; per la moglie illibata, una circostanza percepita alla stregua di una condanna).
Sfondo della vicenda – con flashback che, come nel romanzo, permettono di narrare episodi precedenti della vita di Edward e Florence – l’Inghilterra ingessata e sessuofoba pre-Sessantotto, cristallizzata in una mentalità borghese moderatamente asfissiante (il film ne offre un ritratto efficace); un accenno al divario tra provinciali e abitanti di città (Florence appartiene a una famiglia benestante, ma ciò non costituisce un ostacolo al suo invaghirsi di Edward) e un riferimento al carattere liberatorio del rock and roll (idea pressoché assente nel libro).
Tema chiave di “Chesil Beach”, preservato dal film: l’amore come sentimento misterioso, inesplicabile: appassionato e distruttivo, inebriante e fragile, autentico e disperato. Una realtà che può essere compromessa dalla sua stessa esistenza.
Commovente il finale della trasposizione, anche se meno folgorante di quello del romanzo, e ineccepibili gli attori. Da vedere (per poi innamorarsi del libro).

Voto: 8

Andrea Salacone