La Padrina
06/10/2021
di Jean-Paul Salomé
con: Isabelle Huppert, Hippolyte Girardot, Farida Ouchani, Liliane Rovère, Iris Bryant, Nadja Nguyen, Rebecca Marder
Il film si apre con un’inquadratura che sembra promettere bene: una donna, vista di spalle, percorre velocemente uno stretto corridoio di un palazzo. Arrivata alla porta la apre e cede il posto a un gruppo di poliziotti in tenuta antisommossa che fanno irruzione e costringono la camera a tornare indietro. E un po’ è la metafora del tema del film: cercare di andare avanti nella vita, aspirando a un futuro migliore, per poi doversi scontrare con una realtà legata ad un ottuso e a volte brutale concetto di legalità che costringe a farsi di lato o a dover tornare indietro sui propri passi. La protagonista, Isabelle Huppert, una interprete di lingua araba che lavora per la polizia, impelagata da mille spese da pagare, guarda con nostalgia al suo passato e cercherà di costruirsi un futuro migliore. Lo spunto glielo offre un’indagine in corso che, come suggerisce il titolo del film, la porterà a intraprendere la strada del crimine. E qui s’innesta il secondo tema del film: la domanda se chi commette reato sia davvero o no una brava persona. Certo, il film ha tutti i tratti caratteristici del genere poliziesco ma non calca mai la mano e, soprattutto nella parte conclusiva del film, tratteggia alcune scene e alcuni personaggi con toni da commedia. Un modo per presentare diversi temi, dal ruolo della donna, al problema dell’assistenza agli anziani, alla questione dell’immigrazione e alla coesistenza e commistione delle varie etnie e lingue che popolano la Parigi dei giorni nostri. In questo modo i personaggi della storia risultano molto più variegati, interessanti e reali ma è necessario fare qualche concessione al realismo (si vede che il regista, tutto sommato, vuol bene ai suoi personaggi e, alla fine, anche noi).
Voto: 6,5
Emilio Lo Giudice Romanengo