
Si sa che J.D. Salinger, anche se scriveva che gli scrittori che ami sono quelli per cui ti viene la voglia di chiamarli al telefono e incontrarli di persona, si è ritirato nell’ombra rifuggendo ogni incontro pubblico, assurgendo a fama di inavvicinabile. Il più schivo e solitario tra tutti gli scrittori, tanto che la sua ritrosia divenne leggenda, riceveva però quotidianamente centinaia di lettere, che la sua agenzia letteraria liquidava con una fredda risposta standard. Ed è qui che comincia la nostra storia.
Joanna è una ragazza che sogna di diventare scrittrice e che, nella confusione su cosa fare della sua vita, viene assunta dall’agenzia letteraria di Salinger con il ruolo di segretaria tuttofare e con l’incarico principale di smistare la posta indirizzata allo scrittore e respingerla secondo routine. Ma lei si commuove per le storie contenute in quelle lettere e comincia a rispondere in modo personale. Vivere un anno come voce di Salinger la porterà a conoscersi meglio, a fare scelte e decisioni, a cambiare.
Col tono leggero della commedia il film di Philippe Falardeau, che attinge dal romanzo autobiografico di Joanna Rakoff, è una storia di formazione che prende il punto di vista insolito della letteratura per raccontare i cambiamenti del cuore. Joanna si deciderà a lasciare un fidanzato che non ama, inizierà a comprendere la sua algida capo agenzia e i bisogni di quelle persone sconosciute che scrivono da tutto il mondo e per un breve momento intrecciano le loro vite alla sua. Nulla di nuovo, se non l’insolita angolazione narrativa e la presenza del fantasma inarrivabile di Salinger. Ma la narrazione è scorrevole, il tono delicato e la protagonista Margaret Qualley illumina il film con grazia.
Voto: 6,5
Gabriella Aguzzi