Nessuna Verità

28/11/2008

di Ridley Scott
con: Leonardo Di Caprio, Russell Crowe

Non facile recensire l’ultima fatica di Ridley Scott. Un film che non mancherà di suscitare perplessità, ma che offre un efficace e disincantato spaccato delle modalità operative del servizio di controspionaggio degli Stati Uniti nei confronti del terrorismo legato ad Al Qaeda.
Intrighi e strategie che, nel nome della sicurezza nazionale, rendono irrilevante la perdita di vite umane. Ogni personaggio può essere decisivo per reperire informazioni importantissime con cui anticipare o sventare una macchinazione del “nemico”; tasselli di un mosaico destinati a durare poco, una volta che non servono più.
A ben vedere, Scott, lontano da facili manicheismi, ritrae una realtà in cui non ci sono buoni e cattivi, smascherando l’iniquità degli “americani”, non diversa da quella dei “temibili terroristi mediorientali”. Il film è piuttosto avvincente, ricco di sequenze trascinanti, o angoscianti e cariche di tensione. Leonardo DiCaprio offre un’interpretazione convincente nei panni di Ferris, agente della CIA (un po’ troppo supereroe, unica figura positiva della pellicola) disposto a rischiare la vita per il proprio paese ma anche in grado di porsi domande e mettere in discussione l’operato dell’organizzazione. Sua controparte perfetta, quella del cinico Hoffman, pezzo grosso del controspionaggio interpretato da Russell Crowe, uomo senza scrupoli pronto a mandare al macello chiunque per la “causa”.
Interessante la messa in scena del divario tra l’ipertecnologia degli americani e i mezzi più artigianali dei mediorientali: l’occhio invasivo dei satelliti rassicura e spiazza allo stesso tempo, perché crea l’illusione di poter controllare ogni cosa, anche se poi la situazione sfugge di mano e non si può intervenire concretamente per modificare gli eventi. Suggestive, claustrofobiche e raccapriccianti le scene di sevizie ambientate nel sottosuolo, in cui tornano (più o meno) i paralleli tra il ricorso alla violenza di entrambe le parti in conflitto.
Discorsi ideologici a parte, Nessuna verità scivola quando nell’intreccio si innestano elementi da love story: con un protagonista belloccio come DiCaprio forse era inevitabile, ma a quel punto il film perde un po’ di credibilità, restando comunque un’opera da vedere che offre più di uno spunto di riflessione.  

Voto: 7,5

Andrea Salacone