Il Dubbio

01/02/2009

di John Patrick Shanley
con: Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola Davis

Il tema è pregnante. Il dubbio. Il dubbio di cui parla Padre Flynn nella sua predica, il dubbio sulla sua integrità morale, il dubbio su quanto sia lecito giudicare, il dubbio che diviene accusa, il dubbio che tormenta Suor Aloysius quando riesce a far allontanare Padre Flynn dalla scuola in virtù di una sua intima certezza. Rigida e attenta osservatrice intransigente, Suor Aloysius ha sempre regolato l’andamento della scuola seguendo una disciplina inflessibile ed eliminando ogni scorrettezza alla radice all’insorgere del primo sospetto. Ed il suo istinto le suggerisce che nella protezione di Padre Flynn verso l’unico ragazzo di colore vi sia qualcosa di malsano. Gli muove guerra. Al dubbio se questa sua crociata sia legittima o un mero accanimento contro un innocente che rappresenta solo il Nuovo che la terrorizza (anche all’interno delle visioni della stessa Chiesa, la cui tradizione la Direttrice difende strenuamente) si aggiunge il dubbio della madre del ragazzo se sia meglio chiudere gli occhi e accettare purché il ragazzo riceva della gentilezza in un mondo già di per sé feroce.
E’ tutto un interrogarsi di dubbi il film che John Patrick Shanley ha tratto dalla sua stessa pièce teatrale, vincitrice di un Tony Award e un Pulitzer, e se già in palcoscenico si presentava come testo non facile (lo abbiamo visto la scorsa Stagione con Stefano Accorsi e la regia di Sergio Castellitto e vi rimandiamo alla recensione) c’era il rischio che al Cinema si presentasse come testo troppo parlato e poco scorrevole, soffocato dalle alte tematiche che si poneva. Ma con due attori del calibro di Meryl Streep e Philip Seymour Hoffman diviene un piacere per i sensi. E’ una prova d’attori senza pari, un’autentica gara di bravura. Sulle capacità della Streep è inutile spendere parole, ma qui offre forse una delle sue interpretazioni più alte, con una statura da “Infernale Quinlan” (a cui Suor Aloysius rimanda anche nella strategia con cui persegue le proprie convinzioni) e le si contrappone come antagonista Philip Seymour Hoffman, rivelazione dell’ultimo decennio, misurato e perfetto in ogni attimo del suo gestire.
Il film si regge sull’impeccabile sceneggiatura dello stesso Shanley con l’incedere di un serrato duello psicologico, e spazia oltre le claustrofobiche e gelide mura della scuola intravedendo brevemente esterni altrettanto gelidi, dove il vento della maldicenza sparpaglia le parole aprendo ferite insanabili. Siamo nel Bronx degli Anni Sessanta e la datazione è importante, ma il film non lo sottolinea, lo avverte come atmosfera, nelle ripercussioni su ogni personaggio. Inquietante.

Voto: 7

Gabriella Aguzzi