4.44 Last Day on Earth

14/09/2011

di Abel Ferrara
con: Willem Dafoe, Shannyn Leigh

Confesso di aver un debole per il cinema di Abel Ferrara da sempre e quindi ogni suo film è per me un evento imperdibile. Amo il suo cinema perché è provocatorio e non consolatorio, estremamente escatologico; nei suoi film c’è sempre un grido che è una domanda sul senso della vita dell’uomo. Tutti i suoi personaggi sono borderline pieni di vizi e stravizi che siano poliziotti cocainomani corrotti, vedasi Il Cattivo Tenente con uno strepitoso Harvey Keitel, o registi di successo in crisi che stanno montando un film sulla figura di Maria, vedasi lo struggente e spiazzante Mary, tutti cercano ossessivamente un senso ultimo alle loro precarie e “maledette’’ esistenze e non importa se alla fine del loro percorso si trovi la morte o il fallimento, per il loro Autore l’importante è la ricerca o la domanda di senso ultimo…
Abel Ferrara usa il cinema di genere per indagare sull’animo inquieto ed inquietante dell’uomo moderno attraverso un cinema post-moderno, mi piace definire provocatoriamente il buon Abel Ferrara un Dreyer dei giorni nostri che s’è fatto di acido... 
Questo nuovo 4:44 Last Day on Earth in concorso alla 68° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica è un autentico capolavoro, interpretato in maniera sbalorditiva da Willem Dafoe e Shannyn Leigh…Si parla della fine del mondo, delle ultime strazianti ed al contempo vitali ore dell’umanità ed in particolare di una coppia…Lui  un attore di successo, lei  una pittrice che dipinge fino all’ultimo istante prima dell’apocalisse. Un’opera forte, intensa e necessaria per il suo essere non conciliatoria e rassicurante. In questo film che avrebbe senza alcun dubbio meritato un riconoscimento dalla giuria di Venezia 68, il regista esprime appieno il suo genio realizzando un’opera disperata e claustrofobica, non priva di vitalità e di un barlume di speranza e non a caso il film si chiude su uno sfondo bianco e non nero…

Voto: 7,5

Ettore Calvello