La Variabile Umana

10/08/2013

di Bruno Oliviero
con: Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Sandra Ceccarelli, Alice Raffaelli

La variabile umana è il primo lungometraggio di finzione, dopo una ricca produzione di apprezzati documentari, del regista Bruno Oliviero; prodotto dalla Lumière di Lionello Cerri e Invisibile Film di Gabriella Manfrè, con un inedito ed intenso Silvio Orlando, è presentato fuori concorso in Piazza Grande alla 66’ edizione del Festival di Locarno.
È un’opera prima che fa ben sperare nel futuro di un nuovo autore, ottimo auspicio nel panorama un po’ asfittico e salottiero del giovane cinema italiano; è un giallo spirituale, notturno ed esistenziale ambientato in una Milano plumbea e scostante, proprio come l’ispettore Monaco protagonista del film.
Monaco è un uomo stufo del suo mestiere di poliziotto, che non si  è ancora ripreso dalla morte della moglie avvenuta 3 anni prima; trascina stancamente la sua vita e un difficile rapporto con una figlia adolescente inquieta.
È un giallo dalle atmosfere sospese fra Simenon e Durrenmatt; non racconto oltre della vicenda perché un film va visto non letto; all’autore, in fondo,  non interessa tanto trovare il colpevole quanto piuttosto indagare nei meandri oscuri dell’animo dell’ispettore Monaco e di sua figlia Linda, interpretata con efficacia ed emozione dall’esordiente Alice Raffaelli, un nuovo bel volto del nostro cinema che verrà…
Il cast è composto, oltre che da un sempre bravo, ma anche sorprendente, Silvio Orlando,  da Giuseppe Battiston, interprete di un personaggio apparentemente solido ma con le sue ambiguità; dalla bravissima Sandra Ceccarelli che dà vita ad una donna enigmatica e crepuscolare, dimostrandosi un’attrice dall’intensa emotività comunicativa  che meriterebbe una maggiore presenza nel cinema italiano.
Il regista Bruno Oliviero ha usato anche volti nuovi, cosa molto rara ed  apprezzabile; da sottolineare, in un piccolo ma importante ruolo, la presenza di Renato Sarti, grande attore e regista teatrale milanese.
Ottima la sceneggiatura a più mani, Valentina Cicogna, Doriana Leondeff e lo stesso Bruno Oliviero, con registro linguistico adeguato alle situazioni e coerente con le diverse personalità dei personaggi.
Molto bella ed efficace la fotografia di Renaud Personnaz che ci trasmette una Milano viziosa, indurita dall’arrivismo e dal desiderio di facili scorciatoie.
Musiche avvolgenti e magnetiche del premio Oscar,Michael Stevens.  
La variabile umana è un’opera prima assolutamente da non perdere.

Voto: 7,5

Ettore Calvello