La Vita Facile in DVD

28/07/2011

di Lucio Pellegrini
con: Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Vittoria Puccini

Uno fa il medico umanitario in Kenya. L'altro è un dottore di grido in una clinica privata. L'altro raggiunge il primo per una “supplenza”. Vuoi scommettere che, dopo un primo impatto di disgusto e non comprensione dell'Africa, questo classico personaggio di furbetto alla Abatantuono (o alla Vittorio Gassman, per scegliere paragoni più nobili ed antichi) finirà con l'innamorarsi della gente del luogo? Bene, hai perso la scommessa. Perché dopo una mezzoretta la storia prende altri binari. Infatti arriva lei: la moglie del secondo, amata dal primo. Il quale ha involontariamente causato un incidente al rivale e, durante il suo coma, si è portato a letto la donzella, e poi, schiacciato dal senso di colpa, è partito per l'Africa. Ma la donna è lì non per amore, bensì perché il marito ha un mandato d'arresto che pende sul suo capo: troppe furberie. Ok, è abbastanza complessa, ma gira gira è la storia di un triangolo: chi sceglierà lei, tra i due? Sorpresa: la storia sterza nuovamente. La scelta sentimentale non interessa agli autori, qui è in agguato un finale con truffa che trasforma la commedia all'italiana in commedia all'americana....
In questo scarno riassunto, che cerca di non rivelare troppo i “colpi di scena” ma non può nemmeno prescindere da essi, si annidano tutti i pregi e tutti i difetti del nuovo film di Lucio Pellegrini. Una commedia semi picaresca che riecheggia i film dell'epoca d'oro del nostro cinema, ma che non riesce a trovare una precisa identità. Al contempo, una storia che sfugge all'ovvio e cerca vari registri e vari punti di vista, riuscendo a tenere sveglia l'attenzione e la curiosità  (e il divertimento) dello spettatore fino alla fine. Per dirla con le parole dell'autore: “un film che parla di amicizia, di odio, amore e tradimento, e che si sforza di trovare un equilibrio attraverso una contaminazione di stili che mescola commedia e avventura, sentimento e azione”. Per esempio, l'aspetto umanitario o quello sociale sono giustamente presenti, ma restano, altrettanto giustamente, di sfondo. Lo humor non è mai di bassa lega, anche se un po' scontato, e i personaggi di contorno sono delineati abbastanza garbatamente (con un uso dei vari accenti che ricorda le commedia d'antan), mentre quelli principali sono sufficientemente complessi,  e  non stereotipati come può sembrare a prima vista. Gli attori, molto ben affiatati e palesemente divertiti, ci regalano un'interpretazione leggera e credibile, come piacevoli sono le musiche. Insomma, un'opera che non diverrà mai un classico, ma godibile.
Affascinati dai paesaggi del Kenya? Occhio, il teatro di posa era in Puglia. Perché nulla, in questo film, è come sembra...

Voto: 6,5

Elena Aguzzi