Never Let Me Go
29/01/2012
di Mark Romanek
con: Keira Knightley, Carey Mulligan, Alex Garland, Charlotte Rampling

E’ vero, come non pensare a Blade Runner? Ciò che si legge sulla copertina di questo snobbatissimo dvd è insindacabile. Tratto dal romanzo di Kazuo Ishiguro, “Never let me go” è forse una delle più intense pellicole del 2011, tardivamente giunta in Italia e ignorata. Siamo negli anni ottanta, la scienza si è totalmente disarticolata da qualunque forma di morale e garantisce alla popolazione una guaribilità dalle malattie prima di allora incurabili pari quasi al cento per cento. Il prezzo da pagare, naturalmente, è altissimo. Sono divenuti necessari veri e propri sacrifici umani, concretizzati da intere generazioni di donatori sani di organi che vengono concepiti in laboratorio e poi cresciuti con il solo scopo di fornire materiale biologico di sostituzione. I bambini discendono dalle cellule gamiche di emarginati, galeotti, drogati. Sono, in pratica, senza un passato e senza un futuro. Keith, Ruth e Tommy trascorrono la loro infanzia ovattata nella scuola di Hailsham, che sembra fornire una profonda quanto inutile educazione per “creature” nemmeno considerate umane, e comunque utili solo in virtù del loro fisico sano. Tutti i Donatori, infatti, hanno un solo scopo: preservarsi nel migliore dei modi in vista degli interventi di espianto che dovranno subire. In genere, dopo soli tre interventi, sopraggiunge per loro la morte. Queste vittime designate conoscono una prigionia che sconfina da quella fisica, perché radicata nell’intimo della loro forma mentis: nessuno tenta di fuggire, nessuno si ribella. La passività è la risposta che forniscono al loro destino di esseri inferiori. Benchè, dopo la scuola, vengano ammassati come mandrie in cottage dove praticamente nulla è loro vietato, ciò che hanno appreso e che li condiziona è solo il loro atroce compito. Si aggrappano a miti, speranze di rinviare la prima donazione se dimostrano di saper amare come umani, ma è tutto falso: nel mondo, nessuno vuole tornare all’epoca dei tumori o delle sclerosi multiple, nessuno fermerà mai più una medicina che non deve rendere conto alla più elementare forma di etica. La schiavitù mentale dei Donatori è completa, e Tommy è perfino fiero del suo ruolo.
Malinconica e sottile critica al delirio di onnipotenza della razionalità contro i vincoli etici e religiosi, “Never let me go” non mostra mai il mondo di chi viene considerato degno di vivere, solo quello dei condannati, trascinando lo spettatore in un purgatoriale universo di sofferenza e agonia accettate come cammino di vita ineluttabile. Per tutti i sostenitori della morale esclusivamente laica.
103 minuti
Inghilterra 2010
Lingue: Italiano, Inglese.
Voto: 9
Carlo Baroni