La dottoressa Ryan Stone (Sandra Bullock) e l’astronauta Matt Kowalsky (George Clooney), lavorano per riparare una stazione orbitante nello spazio; ma nel bel mezzo della missione una tempesta di detriti li colpisce, costringendoli a vagare senza meta nel cosmo. Senza più punti di riferimento e mezzi di comunicazione, i due intraprenderanno un disperato tentativo di salvarsi la vita…
Cuaròn si presenta baldanzoso, alla 70esima mostra di Venenzia, con in tasca uno sci-fi di enorme impatto. Il regista messicano ha voglia di lasciare un segno indelebile nella storia; missione compiuta?
Si, ma con riserva. “Gravity” inizia in quarta, catapultando lo spettatore in un’esperienza visiva unica. Merito di un 3D come non se ne erano mai visti: finalmente qualcuno capace di sfruttare le potenzialità di questa tecnica, fino ad ora specchio per le allodole.. Sceneggiatura a montagne russe: il pathos sale e scende vertiginosamente e senza preavviso, per lasciare spazio, negli ultimo 30 minuti, ad un’improbabile serie di sentimentalismi e clichè totalmente fuori luogo. Com’era il detto, “chi ben comincia è a metà dell’opera”? Non stavolta.
Lo show lo conducono una disperata Bullock ed un logorroico Clooney: carisma alle stelle per entrambi; i due, non più giovanissimi, confezionano interpretazioni tra le meglio riuscite. Non c’è nulla da fare, George si dimostra un purosangue del grande schermo: mettilo dove ti pare e lui emergerà. Lo stesso per la collega, penalizzata però da un copione qualunquista e a tratti zuccheroso. Le ambientazioni lasciano di stucco: sequenze da togliere il fiato, inquadrature argute ed emozionanti; alle soglie dell’interattività.
Cuaròn caparbio ma svogliato: aveva per le mani una miniera d’oro massiccio, e la getta via a 25 minuti dai titoli di coda, con noncuranza e prevedibilità a destra e manca. Il più grande spettacolo dopo il Big Bang… ma il rammarico rimane. Appariscente.
Per i più pigri: Due astronauti si trovano dispersi nello spazio profondo, dopo che la loro stazione è stata colpita da una tempesta di detriti. Riusciranno a trovare un modo per salvarsi, nel mezzo del nulla cosmico? Cuaròn, lasciatelo dire: 60 minuti di thriller spaziale da cineteca. Sci-fi drammatico dalle ambientazioni maestose e sublimi, vero masterpiece scenico; ma ecco che i luoghi comuni affiorano ed il film si spegne sul finire; Huston abbiamo un problema: gli ultimi 30 minuti buttano all’aria un potenziale capolavoro, vabbè. Esperienza più unica che rara in 3 dimensioni. Clooney e Bullock, supernova di esperienza e qualità. Cosmico.
Punto forte: 3D
data uscita: 26 febbraio 2014
audio: 9/10
video: 10/10
contenuti extra: "Collision Point"(documentario); "Aningaaq" (cortometraggio di Cuaròn)
Voto: 7
Simone Filippini