
USA 2008
Lingue: italiano, inglese
Produzione Fox
Risultato della peggiore tradizione action-horror statunitense, è ora disponibile in dvd l’ennesimo, inutile film tratto da un videogame di successo. Se il primo capitolo deludeva per la ripetitività degli stereotipi, questo porta al riso amaro. Eccoci immersi in atmosfere che propongono con patetica velleità quelle inaugurate dai capisaldi giapponesi del genere, in compagnia di alcuni decerebrati intenti ad eliminare la presenza alquanto fastidiosa di una strega. Nonostante siano tutti più o meno esperti di occultismo, utilizzano pistole e fucili a pallettoni, salvo poi scoprire che la demoniaca presenza è attratta dai proiettili. Siamo abbastanza certi nell’affermare che nessun testo esoterico dedichi capitoli alla predilezione delle streghe per il piombo, ma il peggio deve ancora arrivare. Del resto, non è il primo prodotto Usa a mischiare pozioni magiche con polvere da sparo. La storia, se di storia possiamo parlare, si incentra su un pugnale dalle incredibili peculiarità, che contamina chiunque lo tocchi, tranne un vecchio studioso di materie oscure (Lance Eriksen, avviato al solito triste declino di tanti talentuosi caratteristi), troppo avvezzo a malefici e incantagioni per restarne vittima. Il cinico veterano dell’incubo, dapprima riluttante, decide di aiutare i perseguitati, ma chiunque, con un minimo di cervello, avrebbe potuto far meglio di loro. Però gli nasconde certi segreti. Che sia un personaggio ambiguo, oltre che cinico? No, glieli nasconde e basta. Perché? Perché le cose stanno così. Verso la metà del film ci si domanda quali siano i reali poteri del pugnale, ma lo spettatore resta fra color che stan sospesi: gli basti sapere che è potentissimo. Perché la sua lama si consuma, quando infetta? Perché le cose stanno così. Che se ne fa una creatura spirituale e quasi invulnerabile di una corrosa lama ormai al crepuscolo della sua necrotica influenza? Perché alla vecchia era servita, in anni lontani, per compiere un rituale. Che rituale? Un rituale. In cosa consisteva? In un sacrificio umano. Quali spregevoli abilità garantiva? Molte. Ed ecco che la protagonista, pura di cuore ma tormentata dal dubbio, viene a conoscenza della vera natura di suo nonno, un tempo amico dello studioso: era al servizio della strega. Ovvio, un occultista caduto nel delirio, e cosa sperava di ottenere? Molte cose. Quali? Molte. Non c’è tempo per le spiegazioni, bisogna agire: i proiettili non sono del tutto inutili, ma bisogna intingerli in un unguento. Che unguento? Un unguento. Allora perché non intingere tutte le numerose munizioni della squadra? Non si sa, i poverini continuano a scatenare l’inferno con metallo semplice e, naturalmente, vengono uccisi. La strega, i cui piani nell’immediato sono abbastanza indecifrabili, tenta di tumulare i coraggiosi avventurieri superstiti nel proprio antico laboratorio e, apparentemente, ci riesce, ma questi, dopo aver dato fuoco alle corde vocali fra grida e imprecazioni, trovano una via d’uscita che conduce ad un vicolo buio. Com’è possibile che il laboratorio di una strega sia collegato ad un vicolo tramite qualcosa di simile ad un corridoio. E’ possibile e basta. Insomma, alla maliarda manca poco tempo. E da quando? Da adesso. Si incarna nel corpo della protagonista e cerca di sedurre il suo amichetto. Per quale fine? Intanto lo fa, poi vedremo. Ma il trucco viene presto svelato, e si decide di annegare la ragazza in un barile d’acqua. Se muore lei, muore anche la strega. Ma non era, quest’ultima, una presenza incorporea? Ora non più. Però è morta pure la ragazza! E che peccato e quanto ci viene da piangere! No, invece, niente panico! Basta colpirla in pieno petto col famoso coltello e torna in vita. Funziona anche da sturalavandini, questo affare? Probabile. E poi che succede? Tutti se ne vanno e lasciano il vetusto cimelio a terra, ad illuminarsi come un barbecue. Contenti ma dubbiosi. Si teme possa esserci anche un terzo capitolo.
Voto: 2
Carlo Baroni