Una soluzione razionale
04/02/2010
di Jörgen Bergmark
con: Pernilla August, Rolf Lassgård, Stina Ekblad, Magnus Roosmann, Claes Ljungmark
Dopo la visione di Elling, proseguo la mia esplorazione verso la cinematografia del Nord Europa con “Una soluzione Razionale”, film presentato all’ultima Mostra del cinema di Venezia.
Attratta dal manifesto del film da un abbaglio fulmineo, mi innamoro e le mie dita si muovono sullo schermo del portale della videoteca irrazionalmente e lo prendo.
Corro a casa, sventolo il dvd davanti alla Mater per stuzzicare, anche a lei, la visione, ma indirizza lo sguardo nuovamente al suo Sudoku. La compatisco e inserisco il gioiellino nel lettore.
L’albero di natale ancora impiantato e acceso, mi fa da sottofondo visivo.
Il cast è promettente: al timone del film e protagonista, Jorgen Bergmark, già conosciuto per esser stato il co-sceneggiatore e co-produttore di “Kithchen Stories”, mentre le donzelle del film, Pernilla August e Stina Ekblad, vantano entrambe partecipazioni al film “Fanny e Alexander” di Bergam.
Insomma, una produzione europea, tra Svezia, Finlandia e Germania che rispolvera le vecchie glorie del cinema svedese.
Il film è asciutto, poca musica che ruota attorno alla storia di una coppia, emblema del matrimonio perfetto, che tiene un corso per migliorare la vita matrimoniale altrui.
Grandi insegnamenti e confronti, fino a che, il Grande Marito-Maestro non si innamora di un’allieva, maritata a sua volta.
Dopo vari tentativi di repressione dell’attrazione fedifraga, si opta per quella famosa soluzione
razionale: convivere con i rispettivi coniugi per annientare quell’amore, frutto, forse, della clandestinità.
Attaccata una lista di regole di comportamento e di sesso alla credenza della cucina, la soluzione razionale inizia.
Ma si può risolvere i sentimenti solo con la razionalità? Un sentimento nato improvvisamente, pensato come una storia clandestina, e che invece non si placa crescendo sempre di più.
Da una parte, l’amore libero, il piacere di innamorarsi nuovamente a cinquant’anni, dall’altra, l’amore di una vita, di una famiglia costruita negli anni.
Cosa è giusto? Ragione o Sentimento?
E uno può controllare l’altro? Una dicotomia che gioca tutto tra cuore e cervello, razionalità e sentimento.
Intanto, ci soffermiamo su quel letto matrimoniale, simbolo del sentimento e della vita di coppia, improvvisato razionalmente per tre persone.
La giusta conclusione esiste? Una volta, c’era “I ponti di Madison County” e lo spirito di sacrificio della donna per i figli, oggi, i figli non ci sono più, e allora, forse, il sentimento aprirà una nuova strada.
E il sentimento fa compiere un salto: non per tutti piacevoli.
Stavolta, il ponte viene attraversato. Per forza.
Voto: 7
Roberta Costantini