Anna

14/02/2021

di Luc Besson

con: Cillian Murphy, Helen Mirren, Lukas Evans, Sasha Luss

L'epopea del maestro Besson si arricchisce di un altro piccolo gioiellino action. E riconferma la tendenza autoriale tanto cara "Bond girl addicted", così simile ad altri suoi film del passato, pellicole che l'hanno portato ad essere il regista che conosciamo e che tanto apprezziamo.

Anna, una giovane donna russa condannata a una vita miserabile, viene notata da un agente del KGB che le offre una via d'uscita. Reclutata da Alex Tchenkov e trasformata in una macchina da combattimento, Anna impara a sopravvivere al di là del muro. Le sue missioni, sempre più delicate e pericolose, eliminano gli avversari politici e preoccupano la CIA, che brancola nel buio. A vederci chiaro è Lenny Miller, agente dei servizi segreti americani che scopre le carte di Anna e le propone uno scambio: tradire la sua patria in cambio della libertà. Anna accetta ma le cose non sono così semplici. Col cuore diviso in due, due paesi e due uomini (Alex e Lenny), la spia venuta dalla miseria si guadagnerà la propria indipendenza a colpi di pistola e di baci ardenti.

Il contesto in cui si svolge questa storia è molto "semplice" e allo stesso tempo abusato: la guerra fredda tra Urss e Usa. Il tema in questo caso fa un po’ da confezione alla storia personale della giovane Anna.
Anna di umili origini e schiavizzata da un uomo violento, ubriaco e criminale vede cambiare la propria esistenza nel momento in cui attira l'interesse di un uomo del Kgb, che nota in lei particolari qualità. La conoscenza con Alex la porterà a entrare nell'orbita dei servizi segreti russi e dopo un addestramento passato brillantemente fino a buttarsi nell' azione.
La storia percorre tutto l'arco evolutivo della sua esperienza formativa dentro l'agenzia. Dai primi test sul campo, sino alle missioni più audaci e dure che la portano a doversi anche infiltrare nel cuore dell'Europa, come modella.
Nel primo tempo che la vediamo su schermo ci troviamo davanti una figura desensibilizzata , che fa sfoggio della violenza con sicurezza e nessun rimorso. Probabilmente come reazione a catena per il passato che l'ex "fidanzato" gli ha impresso addosso. Ma quella che sembra una macchina ci dimostra di aver più che un cuore metallico.
Se non bastassero i fugaci ricordi felici del padre , con cui aveva un rapporto reso discontinuo dal ruolo di lui in marina, a gettare un velo di sensibilità e passione sulla protagonista, ci verranno in aiuto le molteplici relazioni che Anna intreccia durante tutto l'arco del film. Da prima col collega e superiore Alex, che l'aveva salvata in giovane età da un futuro oscuro, terribile e da un suicidio più che probabile. Successivamente la doppia identità di Anna la porterà ad intrecciare una relazione lesbo con una collega modella che mostra sempre affetto e interesse per la giovane spia russa. E da ultimo l'interesse appassionato dell'agente Miller. Che sfiderà molteplici protocolli per darle un futuro roseo, lasciando intuire che si sia innamorato.
Questa bella storia di amori, di speranza, di ricerca della felicità e del riscatto da un passato terribile si unisce col classico Action adrenalinico e molto Hollywoodiano, di Besson.
Le session di combattimenti e di spionaggio risultano gradevoli e non annoiano mai. Gli attori e gli stunt interpretano coreografie forse già un po’ viste, ma senza mancare il sincronismo .
La macchina del regista si muove con grandissima disinvoltura e Sasha Luss dimostra di essere calata nel ruolo in modo impeccabile. Scultorea, marmorea, agile come un gatto e violenta come la miglior versione di Milla Jovovich portata sul grande schermo. Con un tocco di sensualità che, anche grazie a Atomica Bionda, abbiamo capito che non stona mai.
E va detto che Besson ha evitato tutti gli errori più classici in cui si sarebbe potuto imbattere. Ultimamente mi è capitato di vedere un film ancora più recente con Jessica Chastain (Ava) e distribuito da Netflix e vi ho trovato una sequenza di errori tali, che il film ne viene fuori maciullato.
Quindi seppur easy come genere, il buon vecchio Luc non ha steccato.
Che sia un’ ennesima ripartenza della sua epopea ormai quarantennale?
E poi che dire del cast. Non che imbottire un film di attoroni basti per tirar fuori un capolavoro (vero Ava, Mercenari 3 etc...???) ma in questo caso niente è lasciato al caso e ci troviamo davanti due servizi segreti storicamente in super competizione che respirano aria di guerra fredda da tutti i pori.
Da una parte Luke Evans e Helen Mirren che riescono egregiamente a far vivere la rigidità, l'austerità e il rigore russo e dall'altra la scaltrezza, il disprezzo per le regole orientali e la strafottenza tipicamente Usa interpretate da Cillian Murphy nei panni di Lenny Miller, agente speciale della Cia. In mezzo molti comprimari che non sbavano mai e di contorno una valanga spropositata di calci, pugni, proiettili e sangue schizzato qua e là.
Quando cerco qualcosa di ignorante e adrenalinico io mi fido ciecamente di Besson.
 Chapeau.

Voto: 7,5

Ivan Grossi