Martini: tre attrici, un elefante e un microfono
12/06/2024
Appena entrano in scena si scatena un’ondata di techno sound a volume altissimo e le tre protagoniste iniziano a volteggiare ammiccando verso il pubblico (fatto al 95 per cento di venticinque-trentenni) incitandolo con frasi a effetto (rigorosamente in inglese) in uno slang ipermoderno e spregiudicato. E il pubblico non si fa certo pregare per sfoderare un tifo da rave a sostegno delle ragazze sul palco.
Il tempo di rimettere in ordine dopo il rave e subito inizia la prova d'attore vera. Niente a che vedere con la recitazione, termine desueto per uno spettacolo fresco, ironico e vitale qual è «Martini: tre attrici, un elefante e un microfono» interpretato da Imma, Caterina e Rossella, dirette da Elena Antonello. A Martini, elefante immateriale, il compito di animare lo show con spezzoni di video a firma di Luca Antonello. E grazie a Default che pochi giorni fa ha portato la pièce all’auditorium del Centro Candiani di Mestre.
Ma torniamo allo spettacolo. Dopo il trambusto si arriva al nocciolo della serata. Un nocciolo che potrebbe anche risultare indigesto. Parliamo dei tre monologhi che a ritmo serrato stanno per abbattersi senza via di scampo sul pubblico. Microfono alla mano, parte prima Imma che si racconta e ci racconta – conducendoci per mano “in prossimità della merda, che faceva tanto ridere” – dell’esperienza grottesca di un’attrice in cerca di lavoro, alle prese con un’impiegata del centro per l’impiego di Padova, convinta di poterle rimediare una scrittura tramite gli annunci online.
Segue Caterina, che un lavoro di attrice già ce l’ha, ma nel corso di una tournée subisce avances e assalti da parte di colleghi che non riesce a tenere a freno. Al termine delle sue rivelazioni improvviserà una provocante danza erotica a beneficio dei maschi, ma non solo, presenti in sala, esibendo ogni centimetro del suo corpo. Infine Rossella, che accompagnando la sua confessione con alcuni passi di danza “à terre” (riproposti dai video sul fondale), sfodera una storia un po’ triste e malinconica da ballerina mancata costretta a rinunciare al sogno di danzare a causa delle forme generose che l’hanno spinta a intraprendere in alternativa una carriera come attrice.
In fondo però lo show è capace di farci riflettere toccando il nervo scoperto di temi (il disagio delle nuove generazioni, il lavoro che non si trova, la condizione femminile) che le ragazze hanno saputo trattare in maniera spiritosa quanto irriverente, come irriverente è il loro saluto finale con le terga esposte in bella mostra verso la platea.
MARTINI. TRE ATTRICI UN ELEFANTE E UN MICROFONO: drammaturgia di Elena Maria Antonello, Caterina Benevoli, Rossella Furlan, Imma Quinterno | con Caterina Benevoli, Rossella Furlan, Imma Quinterno | regia Elena Maria Antonello | videoscenografie Luca Antonello | produzione TSV-Teatro Nazionale
Severino Faccin