Perfetti Sconosciuti a Teatro

15/03/2024

Cosa succederebbe se un gruppo di amici affiatati decidesse di mettere sul tavolo la propria vita privata, ovvero i propri cellulari, e scoprisse di essere, in realtà, dei perfetti sconosciuti? Perché tutti hanno un segreto, segreti ben custoditi dalle nostre sim, e allora amori e tradimenti verrebbero a galla assieme alle verità più nascoste, spezzando l’equilibrio di un’amicizia duratura e di coppie in apparenza felici. Non sarebbe allora meglio che il non detto resti non detto, oscurato come dall’eclissi, perché in fondo siamo tutti frangibili?

Paolo Genovese, alla sua prima regia teatrale, porta in scena l’adattamento per il palcoscenico del suo film di successo Perfetti Sconosciuti (in fondo era già perfetto per il teatro, svolgendosi tutto nell’ambito di una cena a casa di amici). Lo fa con un cast affiatatissimo che mantiene sempre il ritmo e l’equilibrio tra comico e drammatico. Si ride di più rispetto al film, lasciando che la tensione e il malumore affiorino gradualmente, dopo aver covato sotto la superficie. “Il testo a teatro è più divertente c’è meno malinconia anche se c’è la stessa amarezza di fondo e lo si può considerare uno psicodramma, con la domanda finale “è vero o è un sogno?” come in Sogno di una note di mezza estate” dicono gli attori.

In scena Dino Abbrescia, Emmanuele Aita, Alice Bertini, Marco Bonini. Paolo Calabresi, Anna Ferzetti, Astrid Meloni giocano una partita serrata senza mai sopraffarsi, creando una vera commedia corale. La regia li isola a tratti in momenti segreti, per tornare subito sull’aperto piano di guerra del salotto. Una messinscena molto naturalistica (mangiano veramente) per dare un senso di verità e aiutare l’identificazione coi personaggi. Se era difficile staccarsi dal modello cinematografico hanno voluto considerarlo come un testo classico e quindi non hanno voluto confrontarsi con gli interpreti ma coi personaggi, trovando ognuno una propria lettura.“Chiedereste a Branciaroli se per il suo Mercante di Venezia si è confrontato con Laurence Olivier?” scherzano. 

Affiatamento dovuto anche al fatto che durante le prove e le repliche si sono spesso scambiati i ruoli, per vedersi reagire e interagire diversamente. Astrid Meloni si è unita da poco al cast, ereditando non solo il ruolo cinematografico di Kasia Smutniak, ma anche quello teatrale di Valeria Solarino.

Uno spettacolo in cui si ride di gusto e ci si ferma a riflettere, che graffia pungente col suo sottofondo amaro e che conferma come una delle commedie cinematografiche più riuscite degli ultimi anni può adattarsi perfettamente alla scena teatrale.  

Gabriella Aguzzi