Noir in Festival nel segno di Tarantino

08/12/2022

La 32° edizione del Noir in Festival, che si chiude stasera in grande stile alla Cineteca Arlecchino di Milano con con la consegna del Black Panther Award e con la proiezione in anteprima di Heojil Kyolshim (Decision to leave), il mélo noir di Park Chan-wook vincitore come Miglior Regia a Cannes, si è svolta in omaggio a Quentin Tarantino, a partire dall’immagine del festival firmata dal talento della Graphic Novel Paolo Bacilieri. Correva infatti l’anno 1992 quando un ragazzone cinefilo fu ospite di una delle primissime edizioni del festival, tampinando come un vero fan gli altri autori protagonisti. Quel ragazzone si chiamava Quentin Tarantino e l’anteprima di Reservoir Dogs fu una rivelazione, un colpo di fulmine. Lo hanno raccontato Davide Rapp e Michele Boroni nel documentario, C’era una volta a Viareggio, che a distanza di 30 anni porta sullo schermo i ricordi di chi incontrò Tarantino in quell’estate viareggina. In una delle serate più gremite del Festival ne sono stati presentati i primi 40 minuti ai quali ha fatto seguito la versione restaurata di Le Iene, un film sempre folgorante che in 30 anni non è un invecchiato di una virgola. Sede perfetta per ripresentarlo lo IULM, perché fa scuola di come debba essere diretto un film e di come perfino la povertà di mezzi lo abbia reso un capolavoro.


Mentre il Festival diretto da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova, che spazia tra Cinema e Letteratura, volge alla sua giornata conclusiva vengono resi noti i Premi. Conquista il Black Panther Award 2022 il film franco-belga di Patricia Mazuy Bowling Saturne con la seguente motivazione: “Per averci accompagnato in un viaggio interiore che conduce all’istinto omicida, attraverso un realistico e potente utilizzo del noir.” Il film racconta come dopo la morte del padre, Guillaume erediti la pista da bowling di famiglia che dona al fratellastro Armand. Un luogo carico di ricordi, segreti e fantasmi interiori, dove si scatena una serie di omicidi. I due fratelli verranno trascinati in un abisso pieno di demoni e dovranno fare i conti con la loro eredità. L’oscurità regna su un mondo nel quale vale solo la regola della caccia.

Menzione speciale a Profeti di Alessio Cremonini.

Piove di Paolo Strippoli vince il Premio Caligari per il miglior noir italiano dell’anno, votato da una Giuria composta da 80 studenti IULM e appassionati di cinema. Un vapore denso e misterioso esala su Roma nei giorni di pioggia e chiunque lo respiri dovrà fare i conti con ciò che reprime, i suoi istinti più oscuri, la sua rabbia.


In questa sezione noi vogliamo segnalare anche Ghiaccio di Fabrizio Moro e Alessio de Leonardis su una giovane promessa della boxe ostaggio della malavita e un allenatore e cantante fallito che vede in lui l’occasione di un riscatto. Mette a fuoco quella periferia romana già protagonista del Cinema del regista a cui è intitolato il Premio.

Per la Letteratura il Premio Scerbanenco va a Fuoco di Enrico Pandiani con la seguente motivazione: “Perché il suo autore, in questo romanzo dal ritmo hard boiled, conferma la solidità e la varietà dell’impianto narrativo noir evidenziate fin dagli esordi, mettendo al centro di quest’opera un gruppo di antieroi metropolitani impegnati a salvare se stessi e casualmente un po’ anche il mondo”.

Come ogni anno il Noir in Festival assegna il Raymond Chandler Award, il maggior riconoscimento italiano alla carriera di un maestro del genere letterario thriller e noir, che per l’edizione 2022 è conferito a Harlan Coben. 

Gabriella Aguzzi