Gina Lollobrigida e il tempo della semplicità

18/01/2023

Gina Lollobrigida è stata più di chiunque altra, ricordiamo Sofia Loren, una donna sicura di sé, della propria bellezza e intelligenza. Non ha mai sentito la necessità di apparire irraggiungibile, di isolarsi dalla normalità: è stata la donna simpatica, seppure capricciosa racconta chi l'ha conosciuta, che chiunque poteva incontrare per strada aspettandosi un sorriso. Non si è certo negata gli sfizi e i benefici economici che la sua carriera le ha regalato, viveva per essere felice perché nel dopoguerra le privazioni erano state tante. È stata in un certo senso la Marilyn Monroe italiana, procace (probabilmente è stata la prima vera “maggiorata” del cinema italiano) e sensuale ma niente affatto svampita o stupida: amava fotografare, il bianco e nero, e sono suoi certi momenti di vita personale e artistica che ritraggono divi italiani e stranieri. Una curiosità: Marilyn Monroe avrebbe dichiarato di lei presumibilmente quasi invidiosa: “Mi chiamano la Lollobrigida americana!”

Per tanti italiani resterà per sempre il visino imbronciato e il vestito sacrificato, logoro e scollato dei primi film; la voce squillante, lo sguardo deciso e sensuale. Sapeva distinguersi per sensibilità da tante sue altre colleghe attrici.

Ci mancherà la ragazza che voleva stupire e stupirsi più che piacere.


Nasce il 4 luglio 1927 a Subiaco e si trasferisce a Roma nel 1945 per studiare all'istituto di Belle Arti: per mantenersi posa come modella, fa la comparsa a Cinecittà e interpreta alcuni fotoromanzi. È terza al concorso di Miss Italia nel 1947. Nel 1949 sposa il regista Mirko Skofic, dal quale avrà un figlio: matrimonio che dura sino al divorzio del 1971. 

La sua carriera cinematografica comincia all'incirca nel 1950 come comparsa in diversi film ma uno su tutti la farà diventare una diva nazional popolare, quello della "bersagliera", la bella ed intraprendente popolana del film "Pane, amore e fantasia" diretto nel 1953 da Luigi Comencini, in cui recita al fianco del gigante Vittorio De Sica: Nastro d’Argento per lei come miglior attrice protagonista e David di Donatello per De Sica come miglior attore protagonista. Un film che ebbe così tanto successo da meritare ben quattro seguiti cinematografici: il primo e il secondo diretti dallo stesso Comencini, il terzo da Dino Risi e il quarto dallo spagnolo Javier Seto. 


Quella parte le vale una nomination ai "British Academy Awards" come miglior attrice straniera, spalancandole le porte di Hollywood. Interpreta altri film: La romana (1954) di Luigi Zampa, Pane, amore e gelosia (1954) di Luigi Comencini, La donna più bella del mondo (1955) di Robert Z. Leonard, in cui dimostra persino di avere una bella voce. 

Il mondo del cinema la vuole, senza confini, per lei ci sono superproduzioni come Trapeze (Trapezio, 1955) di Carol Reed, Notre-Dame de Paris (Notre Dame de Paris, 1956) di Jean Delannoy, Solomon and Sheba (Salomone e la regina di Saba, 1959) di King Vidor, Venere imperiale (1962) di Jean Delannoy e Buona Sera, Mrs. Campbell (Buonasera signora Campbell, 1968). 

Nel 1972 la televisione pubblica italiana, la Rai, la riporta in auge affidandole la parte della fata Turchina nello sceneggiato "Le avventure di Pinocchio" di Luigi Comencini in cui recita al fianco del grande e indimenticabile Nino Manfredi che interpreta Geppetto.


Si ritira dal cinema nel 1975 per dedicarsi alle sue passioni: il giornalismo, la fotografia e la scultura. Nell'ottobre 1996 viene nominata “Accademica onoraria dell'antica Accademia delle Arti del Disegno” di Firenze.

Nel 2010 partecipa alla trasmissione televisiva “Novecento” di Pippo Baudo, nel 2011 recita nel film di Ezio Greggio “Box Office 3D – Il film dei film.”

Le si attribuiscono relazioni con Frank Sinatra, Yul Brinner e altri: pettegolezzi e verità.

La sua morte, gennaio 2023 all'età di 95 anni, ricorda a tutti noi un'epoca dignitosa in cui non si potevano ritoccare le foto o costruire carriere con scandali e nudi.


Damiano Landriccia