Cinema di Fantascienza
Per il nostro viaggio nella Fantascienza cinematografica oggi vi riproponiamo il film di Luc Besson del ‘97 che vede la Terra minacciata da un’inquietante presenza aliena e diverte ancora a distanza di trent’anni
“Automata” è asciutto, spigoloso e disperato. Ambientato nel 2044 descrive una Terra desolata, desertificata dagli esperimenti nucleari, abbandonata la speranza di poter risanare il pianeta con l’utilizzo dei robot Pilgrim 7000. Tanto Blade Runner era buio, notturno e piovoso, quanto “Automata” è invece grigio, diurno e arido
Al di là dei limiti di rappresentazione e dei mezzi tecnici a suo tempo disponibili (e di una certa ingenuità, anch’essa fisiologica), inevitabili in un film di fantascienza del 1956, il Pianeta proibito vanta meriti che tuttora ne fanno, a suo modo, una pietra miliare della cinematografia di genere.
Una nuova Odissea nello Spazio, alla ricerca della salvezza per il genere umano, sperando in un “Planet B”.
Protagonista è in realtà il Tempo, un tempo circolare, in cui passato e futuro si intersecano e il presente oscilla precario, un tempo che si contrae e si dilata, preda della Relatività, come un tessuto trascendente che trascina con sé affetti e speranze: di salvezza e di senso
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