Girando a Cinecittą
21/04/2015
La mitica scritta che sovrasta il portone di Cinecittà ci accoglie al numero 1055 di via Tuscolana. Una volta varcati i cancelli inizia la nostra passeggiata in un passato cinematografico che inizia nel 1937 e prosegue negli anni gloriosi della Hollywood sul Tevere, dei kolossal, del Cinema di Fellini. Ci conducono le mostre permanenti, allestite con cura nelle palazzine attorno al primo cortile, le visite guidate attraverso gli Studios, ma soprattutto i ricordi, che arrivano a onde assieme all’emozione di essere in un luogo cult per gli amanti del Cinema.
Il “Viaggiatore Curioso” alla ricerca di itinerari cinematografici non può mancare questo itinerario per eccellenza, una camminata tra i set e la magia del Cinema, ora che Cinecittà, da pochi anni, ha aperto le sue porte ai visitatori. Un omaggio alle migliaia di produzioni girate negli Studios dagli albori di Cinecittà ad oggi.
Una storia che non si ferma: mentre sulla Pontina apre il Parco di Divertimenti a tema Cinecittà World, proprio in questi giorni Ben Stiller sta girando Zoolander 2 e il celeberrimo Teatro 5, che tanto fu caro a Fellini, ospita le riprese del remake di Ben Hur, con Jack Huston nel ruolo che fu di Charlon Heston e con Morgan Freeman nel ruolo del suo maestro, gigantesco progetto che segna il ritorno dei grandi film hollywoodiani in Italia dai tempi di Gangs of New York riportando a Cinecittà quel genere Peplum che tanto aveva spopolato, da kolossal come Cleopatra ai film mitologici nostrani inneggianti alle fatiche di Ercole e alle imprese di Maciste, come vedremo nella sezione che gli è stata dedicata.
E Roma Antica trionfa in uno dei grandi set su cui il tour guidato conduce, una specie di “giro delle meraviglie” che incanta soprattutto le famiglie, accolte nei weekend anche da alcuni divertenti sketch presentati da attori in costume a parodia di troupe impegnate nella ripresa di un film, e salutate in chiusura da una nevicata artificiale fatta di bolle di sapone.
Il set allestito per la serie televisiva anglo americana intitolata Rome si stende per due ettari presentando la ricostruzione di Roma come appariva ai tempi di Giulio Cesare. L’impressione, al suo apparire, mozza il respiro, come se il Foro romano fosse per incanto risorto nella sua antica magnificenza e nell’accensione dei suoi colori, con a lato la suburra e le botteghe degli artigiani.
Da Roma la passeggiata prosegue per il Tempio di Gerusalemme, ricostruito dallo scenografo Francesco Frigeri (già scenografo di The Passion) per il film Christ the Lord, tratto dal romanzo di Anne Rice e in uscita nel 2016.
Al suo ingresso, nel curioso contrasto che caratterizza le passeggiate tra i set, una parte della scenografia di Gangs of New York, conservata per essere utilizzata in altre occasioni.
E poi Fellini. Tutto parla di lui. Il Teatro Cinque, la testa gigantesca che emergeva dai mari di Casanova ed ora dal centro del cortile d’ingresso, la palazzina a lui intitolata, i costumi dei suoi personaggi in mostra permanente, schierati come nella danza finale di “Otto e Mezzo”. Fellini amava Cinecittà, tornava a girarvi, la ritraeva con quell’ironia affettuosa come tutto quel castello di finzioni e specchio di illusioni che è il Cinema.
Il racconto della fabbrica di illusioni chiamata Cinecittà ha inizio con la proiezione di vecchi cinegiornali dell’Istituto Luce che ne raccontano la nascita e i primi anni. Foto e filmati omaggiano i film del suo primo decennio (Pietro Micca, L’Assedio dell’Alcazar, La Corona di Ferro), poi gli inizi del Neorealismo e i Divi degli Anni della Hollywood sul Tevere. Il cammino prosegue nella sala dedicata al Peplum, poi tra i costumi indossati da Lz Taylor per Cleopatra e per La Bisbetica Domata, del Pazzariello Totò, e (qui il mio cuore ha un balzo) della Contessa Serpieri e il Tenente Franz Mahler di Senso (presto questa nostra Rubrica vi riserverà una nuova sorpresa...).
Una scenografia ispirata a I Soliti Ignoti omaggia la Commedia all’Italiana, la ricostruzione di un saloon gli Spaghetti Western, con il costume indossato da Clint Eastwood in Per un pugno di dollari. Si prosegue tra gli Anni Settanta e Ottanta fino all’ultima sala dedicata a Sergio Leone, con una saletta di proiezione circondata da scenografie ispirate a C’era una volta in America.
Il tutto è completato da un percorso intitolato Backstage che illustra i lavori del cinema passando attraverso La Stanza del Regista, La Stanza del Sonoro, La Stanza della Sceneggiatura, la Stanza della Finzione (dedicata agli effetti speciali), La Stanza del Costume e la Stanza dei Numeri che ancora una volta ripercorre il mito di Cinecittà attraverso i numeri che, in oltre 75 anni di storia, l’hanno resa un luogo leggendario.
INFORMAZIONI UTILI
• ORARI: la mostra è aperta dalle ore 9,30 alle ore 18,30 (ultimo ingresso
consentito alle ore 17,30 per l’orario invernale e 18.00 per orario
primaverile ed estivo).
• BIGLIETTI: biglietti a partire da 10 euro, biglietto famiglia 25 euro (2 adulti
e 2 ragazzi). Visite guidate agli Studios a partire da 20 euro (biglietto famiglia
45 euro).
• GIORNO DI CHIUSURA: martedì
Gabriella Aguzzi