Speciale Visconti
Come il grande regista seppe cantare la decadenza di un mondo aristocratico e colto che sentiva morente. A quarant'anni dalla scomparsa, il nostro Speciale dedicato a Luchino Visconti
Anche nel periodo neorealista Visconti rivela la sua inclinazione al melodramma facendo eplodere le passioni più violente e filtrando la matrice letteraria a cui si ispira con il proprio clima.
I film di Luchino Visconti spesso sono tratti da materiale narrativo preesistente. Si va dalla versione calligrafica de Lo Straniero a quella libera di Senso; dalla storia seguita fedelmente, ma mutata nell’ambientazione, di Le notti bianche, a quella rispettata nell’ambiente e nell’atmosfera, ma mutata nella trama, di Rocco e i suoi fratelli; e anche quando la sceneggiatura è originale, le fonti letterarie sono comunque evidenti...
Il 17 marzo, in occasione dei 40 anni dalla scomparsa del maestro, la Civica Scuola di Cinema di Milano è stata intitolata a Luchino Visconti. Il restauro di “Rocco e i suoi fratelli” e una lunga conversazione su di lui per raccontarne l' eredità artistica agli studenti di cinema.
Uno dei più straordinari capolavori del Maestro, tetra summa delle tragedie shakespeariane, una lotta fratricida nella Germania nazista, un nido di vipere sull’orlo della fine.
Cento anni fa veniva pubblicato "Dalla parte di Swann", il romanzo che avrebbe costituito la prima parte dell'opera di Marcel Proust, "La ricerca del tempo perduto". Riproponiamo un pezzo del nostro "Speciale Visconti" in cui analizziamo il legame artistico-culturale tra i due maestri.
Ritratto del re folle, emblematico protagonista della galleria di “diversi” cinematografici.
Grande regista teatrale e cinematografico, non ha potuto lasciare nulla che noi oggi possiamo rivedere nel primo campo, ma nel secondo vi sono 14 lungometraggi, 3 episodi e 3 documentari che restano a imperitura memoria. Vediamoli insieme.
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