In attesa di entrare a far parte di un ordine religioso, la giovane americana Cecilia si trasferisce in Italia. L’accoglienza ricevuta nel convento in cui va ad abitare, in una zona rurale, è calorosa. Le cose, però, cambieranno rapidamente…

Per una sorta di automatismo mentale, la trama del film di Michael Mohan potrebbe richiamare alla memoria dello spettatore pellicole assai diverse, in base alle “frequentazioni cinematografiche” personali. 

Siamo in ambito horror, e se i palati meno raffinati vagheggiassero alcune atmosfere che caratterizzavano opere di genere italiane anni Settanta/Ottanta/Novanta quali “L'altro inferno” (Bruno Mattei), “Flavia, la monaca musulmana” (Gianfranco Mingozzi), “Immagini di un convento” (Joe D'Amato) o “Demonia” (Lucio Fulci), diremmo che con “Immaculate - La prescelta” potrebbero ritenersi pienamente soddisfatti. 

Eros prossimo allo zero, ma Thanatos splendidamente presente; storia piuttosto intrigante; una protagonista credibile nel ruolo della novizia mite e remissiva, interpretato con efficacia; personaggi di contorno inquietanti quanto basta, e un’ambientazione suggestiva, e al contempo tetra, valorizzata dalla fotografia molto curata.

Un plauso anche all’argomento trattato, abbastanza audace ai nostri giorni. Impossibile, inoltre, non citare la parte finale del film, che, con lo scarto radicale rispetto a quanto narrato/mostrato fino a quel momento, sembra proprio omaggiare numerose sequenze di “Antropophagus” del compianto Joe D'Amato/Aristide Massaccesi.

Una gradita sorpresa, quantomeno per gli appassionati.

Voto: 7,5

Andrea Salacone