L'Innocenza

21/08/2024

di Kore'eda Hirokazu
con: Sakura Andō, Eita, Soya Kurokawa, Hinata Hiiragi, Mitsuki Takahata

Se cinematograficamente può essere considerato l’erede di Ozu Yasujiro, Koreeda ha sicuramente ben presente anche la lezione di Kurosawa. Un Rashomon ambientato non nel Giappone medievale dei Samurai bensì in un Giappone odierno e quotidiano può essere considerato in un certo qual modo il suo ultimo film L’innocenza (Monster), come sempre di assoluta bellezza. Si pensa a Rashomon perché racconta la stessa vicenda da tre differenti angolazioni, ma queste tre storie (che poi è sempre la stessa, ma cambia l’occhio narrativo) vanno a completarsi e svelarsi ed ogni gesto e dettaglio acquista altro significato, per dirci come tutto, anche nella nostra vita, possa essere facilmente equivocato e mal compreso da chi ne assiste solo a un frammento e come tutto cambi se si ci si addentra nel profondo dell’anima di chi quella storia la vive. 

E’ un racconto di segreti e bugie, di turbamenti nascosti che nascondendosi generano vere colpe, è una storia di tenerezza, di paura, di amicizia e di amore. Dove tutti sono colpevoli e innocenti. A renderlo ancora più toccante, se già non fossimo commossi al sogno di rinascita finale che sembra farci entrare in un disegno di Miyazaki, sono le musiche di Ryuichi Sakamoto, sua ultima composizione. 

Le tre voci o meglio i tre sguardi della storia sono quelli di una  madre vedova troppo apprensiva, di  un insegnante accusato di metodi violenti e infine dei due ragazzi con il loro nascondiglio segreto e il loro sentimento “mostruoso”. Ci raccontano la difficoltà di scoprirsi diversi e come tutto non è mai come sembra. Koreeda ci guida con garbo e mano delicata in questo fragile puzzle sentimentale, come a metterci in guardia dai giudizi affrettati che infliggono involontarie ferite. Nessuno è come appare se ne rivoltiamo i tasselli, né la madre, né il maestro, né i ragazzi, perfino la gelida preside. 

Koreeda racconta, col passo leggero con cui è sempre entrato nella delicata cristalleria degli affetti, come la paura di un sentimento proibito generi una catena di bugie. Lirico. 

Voto: 8,5

Gabriella Aguzzi