Tar
27/09/2022
di Todd Field
con: Cate Blanchett, Mark Strong, Noémie Merlant, Julian Glover, Sydney Lemmon, Nina Hoss

La Coppa Volpi della 79’ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è stata aggiudicata all’intensa e magnetica Cate Blanchett, protagonista di “Tar”, ispirato alla prima donna diventata direttore d’orchestra della Filarmonica di Berlino.
“Tar” è una persona controversa,dal grande talento musicale ma dal carattere manipolatore, infedele ed egocentrica,determinata ad imporsi in un ambito maschilista senza rifiutarne le strategie.
Riesce ad ottenere tutto ciò che vuole con fermezza e determinazione, fino a che le crepe non s’allargano e tutto frana, carriera e vita privata, miseramente…
Opera molto interessante poiché parla di musica ma senza il supporto della colonna sonora il che è abbastanza curioso e stilisticamente coraggioso ed innovativo, che riesce a ribaltare con spietatezza ed ingegno gli autonomismi del politicamente corretto al giorno d’oggi imperante.
La ridondanza è un limite in questo film, per intenderci 178’ sono decisamente troppi per la visione in sala... ma non per le esigenze delle piattaforme.
Da citare accanto a Cate Blanchett, Noemie Meriant e Nina Hoss intense e convincenti.
Interessante.
Voto: 7
Ettore Calvello

Un film magistralmente interpretato e gestito sul piano della resa emotiva dal premio Oscar bis (miglior attrice protagonista e non protagonista) Cate Blanchett. Tàr sembra essere una parte naturale di sé: sicura, disinvolta, tuttavia fragile nelle relazioni, di tendenza, che non passa inosservata, una fuoriclasse. Doti necessarie per essere la prima donna maestro di un’orchestra, la Berliner Philharmoniker, negli anni in cui i direttori donna erano come mosche bianche. Tàr è un false-biopic che racconta le vicende artistiche e private, in bilico tra famiglia e tentazioni, di Lydia Tár, quando è già una musicista e una compositrice affermata, accompagnate da una colonna sonora classica, affidata al premio Oscar Hildur Guðnadóttir.
Tàr è dunque anche un film musicale in quanto affronta le difficoltà per un direttore d’orchestra di gestire un ruolo così prestigioso e sotto gli occhi di tutti, nel percorso di messa in scena orchestrale della Sinfonia n. 5 di Gustave Mahler. Il maestro prepara minuziosamente la conduzione studiando e sentendo la composizione ma dovendo compiere delle scelte sul piano artistico, dettate a volte da commistione tra il potere e il lavoro, finendo per essere accusata di un Me Too al femminile. Infatti la pellicola chiede allo spettatore di considerare il rapporto di un artista con il proprio professionale, sottolineando come il potere e il privilegio di alcune posizioni possano essere pericolosi e accecanti, riportando in luce alcune pieghe del passato e alcuni vizi del presente.
Tutto questo accade senza mai dirci cosa pensare o come dovremmo sentirci nei confronti di Tár. Il regista Todd Field non prende posizione, mette in scena una vita, tornando a scrivere e a dirigere dietro la macchina da presa dopo una prolungata interruzione creativa, e facendolo per la Blanchett. L’interpretazione della protagonista le è valsa la coppa Volpi a Venezia per la miglior interpretazione femminile, scontata si potrebbe dire dal momento che la sceneggiatura è cucita addosso all’attrice e che in caso di un suo rifiuto, ha dichiarato Field, non si sarebbe fatto il film. Una responsabilità… da Oscar.
Voto: 8
Michela Manente