Profondo Noir

25/06/2009

Il bello del noir è il suo cuore: un cuore di tenebra. Ma il bello del noir è anche come questo cuore può essere raccontato: può essere uno stile “hard boiled”, fantastico, quotidiano, grottesco; si può scegliere una narrazione in crescendo o fulminante, si può sfociare nell'horror o nel sociologico o nel fantascientifico; si può parlare di delitti o semplicemente di angosce. Il noir, insomma, è estremamente versatile, e incontra il gusto di tutti.
Sarà quindi un piacere, come lettura da portare in vacanza, affrontare i 16 racconti di altrettanti nuovi autori italiani nella raccolta “Profondo noir”, agile libretto a cura di Bianca Adriano edito da 9 muse.
Ecco allora l'incubo futuribile firmato Amanda Zito, il toccante “Dobro Jutro” di Katia Ceccarelli (forse il più bello nel suo equilibrio tra amarcord, malinconia e sorpresa), lo stralcio di vita di Pietro Caturano, l'assurdo “Dubbio” di Frank La Tanica , il classico da “scuola dei duri” di Stefano Zucchi, uno stile in qualche modo accolto anche da Domenico Cosentino, da Gennaro Chierchia e da Sergio Paoli, mentre Carlo Adriano si distingue per il suo humor nero, Gianfranco Cambosu per il surrealismo e la “Volvo S80” di Federico Zazzara si segnala ai patiti delle automobili oltre che della letteratura.
Tutti viaggi senza ritorno in un universo malsano, a  soli 12,50 €

Elena Aguzzi