Cemento Armato: il cinema italiano sceglie il noir

01/01/2008

Italiano ma bello. Il team di “Notte prima degli esami” ritorna (Fausto Brizzi e Marco Martani, Giorgio Faletti, Nicolas Vaporidis, Carolina Crescentini) e sorprende. L’esordio alla regia dello sceneggiatore Marco Martani è duro e cinico e ci regala un autentico noir, genere poco visitato in un’Italia stanca ormai di storie di banalità quotidiana e di ragazzi innamorati. Si apre sulla sequenza di un omicidio (o, meglio, di una fredda esecuzione) e si chiude in modo amaro ed imprevisto, riservando anche alcuni colpi di scena. Storie di piccoli delinquenti che le coincidenze portano a scontrarsi con chi la delinquenza la pratica di mestiere e per uno sgarbo scatena un faida. Storia di vendette incrociate, che avvince e lascia desolati. Non a caso gli autori preferiti di Marco Martani sono De Palma, Friedkin, Scorsese. “E amo gli horror di Carpenter e Craven, amo il Cinema del Sud Est Asiatico, i gangster movie di Hong Kong. Forse inconsciamente metto in scena il Cinema che mi ispira, ma non con riferimenti specifici come fa Tarantino, che è autoreferenziale”. Prova che non sia legato ad una realtà prettamente italiana (anche la Roma dello sfondo potrebbe essere qualunque grande città) è il fatto che, mentre di “Notte prima degli esami” è stato acquistato il soggetto perché ogni Nazione ne faccia il suo proprio remake, “Cemento Armato” sarà esportato così com’è.
Giorgio Faletti ha molto da raccontare sul malvagio a tutto tondo a cui ha dato vita. “Mentre il personaggio di Notte Prima degli Esami era uno sconfitto dalla vita che aveva le sue rivalse, e poteva avere degli esempi quotidiani, questo personaggio mi stuzzicava in modo particolare e, non potendo guardarmi intorno perché è difficile incontrarlo per strada, mi sono ispirato a vari Cattivi. L’aspirazione di ogni comico è interpretare un ruolo altamente drammatico. Da autore ho trovato la sceneggiatura assolutamente inossidabile e, sempre da autore, è mia abitudine analizzare e cercare di capire i movimenti mentali dei personaggi negativi. Qui in più ho dovuto mettere anche la mia faccia e siccome la comicità è una malattia letale e finché non muori non te la levi di dosso, c’era un certo timore.”
Cabarettista e scrittore ora Faletti può aggiungere alla sua biografia anche un ruolo luciferino. “La mia vita è legata ad una specie di cerchio magico, ho avuto una vita da favola. La mia prima idea da ragazzino era di diventare uno scrittore, e ho avuto la voglia di raccontare le malinconie che esorcizzavo col grottesco e con le gag. Ero un brutto anatroccolo, poi non so se sono diventato un cigno o un’anatra orrenda, ma non avrei immaginato che il mio percorso sarebbe stato così bello, piacevole e divertente”.

Gabriella Aguzzi