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ma bello. Il team di “Notte prima degli
esami” ritorna (Fausto Brizzi e Marco Martani,
Giorgio Faletti, Nicolas Vaporidis, Carolina Crescentini)
e sorprende. L’esordio alla regia dello
sceneggiatore Marco Martani è duro e cinico
e ci regala un autentico noir, genere poco visitato
in un’Italia stanca ormai di storie di banalità
quotidiana e di ragazzi innamorati. Si apre sulla
sequenza di un omicidio (o, meglio, di una fredda
esecuzione) e si chiude in modo amaro ed imprevisto,
riservando anche alcuni colpi di scena. Storie
di piccoli delinquenti che le coincidenze portano
a scontrarsi con chi la delinquenza la pratica
di mestiere e per uno sgarbo scatena un faida.
Storia di vendette incrociate, che avvince e lascia
desolati. Non a caso gli autori preferiti di Marco
Martani sono De Palma, Friedkin, Scorsese. “E
amo gli horror di Carpenter e Craven, amo il Cinema
del Sud Est Asiatico, i gangster movie di Hong
Kong. Forse inconsciamente metto in scena il Cinema
che mi ispira, ma non con riferimenti specifici
come fa Tarantino, che è autoreferenziale”.
Prova che non sia legato ad una realtà
prettamente italiana (anche la Roma dello sfondo
potrebbe essere qualunque grande città)
è il fatto che, mentre di “Notte
prima degli esami” è stato acquistato
il soggetto perché ogni Nazione ne faccia
il suo proprio remake, “Cemento Armato”
sarà esportato così com’è.
Giorgio Faletti ha molto da raccontare sul malvagio
a tutto tondo a cui ha dato vita. “Mentre
il personaggio di Notte Prima degli Esami era
uno sconfitto dalla vita che aveva le sue rivalse,
e poteva avere degli esempi quotidiani, questo
personaggio mi stuzzicava in modo particolare
e, non potendo guardarmi intorno perché
è difficile incontrarlo per strada, mi
sono ispirato a vari Cattivi. L’aspirazione
di ogni comico è interpretare un ruolo
altamente drammatico. Da autore ho trovato la
sceneggiatura assolutamente inossidabile e, sempre
da autore, è mia abitudine analizzare e
cercare di capire i movimenti mentali dei personaggi
negativi. Qui in più ho dovuto mettere
anche la mia faccia e siccome la comicità
è una malattia letale e finché non
muori non te la levi di dosso, c’era un
certo timore.”
Cabarettista e scrittore ora Faletti può
aggiungere alla sua biografia anche un ruolo luciferino.
“La mia vita è legata ad una
specie di cerchio magico, ho avuto una vita da
favola. La mia prima idea da ragazzino era di
diventare uno scrittore, e ho avuto la voglia
di raccontare le malinconie che esorcizzavo col
grottesco e con le gag. Ero un brutto anatroccolo,
poi non so se sono diventato un cigno o un’anatra
orrenda, ma non avrei immaginato che il mio percorso
sarebbe stato così bello, piacevole e divertente”.